Taranto apre le porte a un nuovo modello terapeutico per la cura di alcune patologie di carattere ematologico. A breve, infatti, presso il reparto di Ematologia dell’ospedale “S.G. Moscati” sarà disponibile il trattamento Chimeric Antigen Receptor T-cell (Car-T), che recentemente ha ottenuto anche l’autorizzazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ad essere rimborsato.

Ma di cosa si tratta? La Car-T è una terapia cosiddetta cellulare. Nello specifico è un procedimento complesso, attraverso il quale vengono prelevate alcune cellule vive (i globuli bianchi del sistema immunitario, o linfociti T), dal paziente stesso. Le cellule vengono poi modificate geneticamente e quindi reinfuse nel paziente. Questo trattamento permette, dunque, di “corazzare” le cellule che così potenzieranno il sistema immunitario che dovrà vedersela contro il tumore.

In quali tumori ematologici viene utilizzata questa tecnica? Allo stato attuale è usata su pazienti adulti affetti da linfoma diffuso a grandi cellule B, resistenti alle altre terapie oppure nei casi in cui si sia presentata una recidiva della patologia, nonostante il paziente avesse già ricevuto i trattamenti standard come la chemioterapia e/o la radioterapia. La Car-T è inoltre indicata nei pazienti fino a 25 anni di età affetti da leucemia linfoblastica acuta a cellule B. A questo aggiungiamo che, attualmente, sono anche in corso alcuni studi sull’eventuale applicabilità del trattamento anche sul mieloma multiplo, sulla leucemia linfatica cronica e su i tumori solidi come ad esempio il carcinoma della prostata.

Per la cronaca, va detto che il Car-T non rappresenta il primo trattamento in cui le cellule vengono utilizzate come terapia. La prima volta infatti è stato negli Stati Uniti nel 1956, quando l’ematologo Edward Donnall Thomas, in seguito premio Nobel, eseguì un trapianto di midollo.

Ad ogni buon conto, entro la fine di questo mese verrà reso pubblico l’elenco completo dei centri sanitari italiani dove sarà possibile ricevere il trattamento Car-T. Fra questi la Asl di Taranto è già in prima linea, perché ha già certificato di essere in possesso di tutti i requisiti richiesti dall’Aifa. Ragion per cui, il reparto di Ematologia del capoluogo jonico potrà a breve essere in grado di effettuare questa terapia.

Fra l’altro, l’Ematologia, diretta dal primario Patrizio Mazza, oltre a essere specializzata in onco-ematologia, è anche in possesso della certificazione del Centro Nazionale Trapianti, dell’accreditamento “Jacie” per trapianto allogenico (comprendente unità clinica, unità di raccolta ed unità di processione, della disponibilità di una serie di infrastrutture come il reparto di Rianimazione con terapia intensiva sufficientemente attrezzato per rispondere ad emergenze che possono verificarsi per complicanze anche gravi e della presenza di un team multidisciplinare adeguato alla gestione clinica del paziente).

Un gran bel traguardo dunque, per la sanità jonica. Traguardo che il direttore generale della Asl Ta, Stefano Rossi, commenta con soddisfazione… “Con l’approvazione da parte del Consiglio di amministrazione di Aifa si è concluso l’iter procedurale per garantire l’accesso a queste nuove terapie salvavita. Grande merito va alla struttura del dott. Mazza che, con un attento lavoro di squadra, ha fatto in modo di aprire un percorso che garantirà a breve un accesso a tutti quei pazienti che hanno esaurito qualsiasi opzione terapeutica ed offrire una nuova speranza di cura”.

Cosimo Lucaselli

Cosimo Lucaselli

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