Monaci Tibetani, ansia e crisi di panico

E’ difficile da credere ma anche i Lama Tibetani sulla via dell’illuminazione possono soffrire di ansia e attacchi di panico; Yongey Mingyur Rinpoche  era un bambino che viveva in Nepal alle pendici del monte  Manaslu,  soffriva di numerosi e  tremendi attacchi di panico, così un giorno il padre gli chiese se volesse imparare a meditare, ricorda ancora la sua prima lezione, era sul respiro, quello che viene considerato un comune esercizio di consapevolezza. Crebbe proprio in piena mindfulness diventando un vero maestro; successivi esami neurologici a cui si sottopose all’età di 41 anni nel Wisconsin, mostravano un cervello che sembrava dimostrarne solo 33.

Un cervello più giovane

Gli fecero una risonanza magnetica funzionale mentre meditava  e coltivava un senso di compassione, e l’attività nei suoi circuiti cerebrali  connessi all’empatia  passò dal sette all’ottocento per cento. Uno dei ricercatori scrisse:  “Un tale incremento è sconcertante,  la cosa che più gli si avvicina  sono le crisi epilettiche, ma le crisi sopraffanno il cervello, mentre Mingyur ha il controllo  delle sue attività cerebrali”. Mingyur Rinpoche aveva indotto  un prolungato attacco di compassione nel suo cervello. Studiando le onde  di chi meditava da tempo, i ricercatori trovarono risultati simili. Una volta avviata  la meditazione,  l’attività cerebrale corrispondente era immediatamente rilevabile . La meditazione provoca grandi cambiamenti  nella mente degli esperti in meditazione, quando meditano i principianti,  non succede però altrettanto. Questo conferma l’idea  che la meditazione può renderci  padroni della nostra mente solo se seguita con perseveranza. Secondo antichi testi buddisti  la meditazione metterebbe fine alla sofferenza,  le ricerche cliniche  moderne sono più  pragmatiche , e sostengono  che la consapevolezza (mindfulness) curi ansia, depressione e altri problemi di salute. Quanto c’è di vero? Concentrarsi sul proprio respiro può davvero modificare  l’operato del cervello? E può cambiarci la vita?

Meditazione

Molti tipi di meditazione

Ci sono molti tipi di meditazione, centinaia di forme diverse,si può quasi paragonare  la meditazione a uno sport. Ci sono tanti tipi di sport, e molti tipi di meditazione.  a maggior parte  non mirano però alla consapevolezza diretta. C’è la Meditazione trascendentale, che ha ispirato i Beatles dove si ripete  un mantra, una parola o un suono, fino a trascendere completamente. C’è la Meditazione dinamica di Osho, il cui scopo  è di interrompere vecchi schemi mentali. La maggior parte delle religioni  hanno pratiche simili alla meditazione, come contemplare le scritture  o delle preghiere rituali per avvicinarsi a Dio. Tra le forme di meditazione più antiche  ci sono sicuramente quelle induiste. Secondo la tradizione, verso il 500 a.C., Buddha studiò queste tecniche, ma aggiunse il suo tocco personale evolvendole. Sviluppò sistematicamente una nuova tecnica di meditazione  chiamata Meditazione Satipatthana,  questa è la forma tradizionale  di “meditazione consapevole”, uno dei passi dell’ottuplice sentiero  verso l’illuminazione che Buddha insegnò ai suoi discepoli. L’obiettivo non è avvicinarsi  al divino, o liberare la mente, ma prestare attenzione. “Sati” significa “attenzione”. “Upa” significa “dentro”. E “thana” significa “tenere”. Satipatthana significa semplicemente:  “tenere l’attenzione dentro”. Il più delle volte, le persone non sanno  cosa stanno facendo le loro menti. La nostra attenzione  si sposta da una cosa all’altra e non siamo sempre consapevoli  delle nostre azioni. Reagiamo alle cose che capitano. Una delle pratiche della consapevolezza è prestare attenzione  a ciò che fa la nostra mente

La tartaruga e la volpe

Per spiegare questa tecnica il Buddha raccontò una storia:

 “Un giorno, la tartaruga e la volpe  s’incontrarono nella foresta, la volpe pensò: “Mangerò bene oggi” e  la tartaruga: “Cielo. C’è la mia nemica. Provo a scappare? Non sono abbastanza veloce” e  si rinchiuse nel suo guscio. La volpe continuò  a girare attorno alla tartaruga, ma finì per stancarsi  di aspettare e se ne andò. “

Quando percepite una volpe  nella vostra vita, come stress, tensione, depressione,  ansia, tristezza, preoccupazioni, dovreste fare come la tartaruga. Ciò non significa fuggire dai problemi, ma osservare la propria reazione  ai problemi invece che farsi coinvolgere, notare che quei sentimenti  sono prodotti passeggeri della mente e che si può controllare  la propria relazione con il mondo esterno tramite la familiarizzazione  con quello interno. Potete fare amicizia con altre emozioni specie nelle situazioni difficili  nella vostra vita, non dovete lottare, non dovete arrendervi ai vostri problemi, fateveli amici. Potete applicare  questa qualità a qualsiasi cosa. Ogni cosa che facciamo,  deve essere fatta con consapevolezza. Secondo un testo,il  Buddha disse ai discepoli  di prestare attenzione a mente e corpo mentre si guardavano intorno,  o mangiavano, bevevano, masticavano, camminavano, sedevano,  anche  quando defecavano e urinavano. La meditazione consapevole  è solo un modo di allenare quest’abilità. Lo si può fare gradualmente  come in palestra. Allenandovi in palestra, sviluppate  i muscoli, siete sempre più in forma. Egualmente la mente si sviluppa  ed è sempre più in salute.

a breve la continuazione ……

dr. Francesco Egidio Cipriano

Psicologo

immagine da www.pixabay.com

Seconda parte
Egidio Francesco Cipriano

Già docente a contratto presso le Università di Teramo e di Chieti, inizia la sua attività lavorativa e di ricerca nell’ambito delle nuove tecnologie e nello sviluppo di strumenti software intelligenti, diventa Presidente della Società delle Scienze Informatiche e Tecnologiche e si occupa di Cybersecurity, CyberIntelligence e CyberCrime; è autore di diversi testi, quali “Bullismo e Cyberbullismo – Comprendere per Prevenire” per Amazon, Eucip Business & System Analyst per i tipi di Hoepli e altri; ben presto realizza che l’informatica si pone spesso come una riduzione di quello che l’uomo suppone essere la struttura della sua mente. Inizia così i suoi studi negli USA e in Italia, in ambito psicologico della comunicazione, della psicogenealogia di Annè Ancelin Schützenberger e della PNL non trascurando la Psicologia Analitica di C.G. Jung e le Costellazioni Familiari secondo Bert Hellinger. Laureatosi in Psicologia oltre che in Scienze Pedagogiche consegue in seguito tre master universitari di specializzazione in “Mediazione Familiare e negoziazione del conflitto”, “Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione” e “Didattica avanzata”. Si specializza in psico teatro per adulti e bambini ed elabora un sistema di Mindfulness transgenerazionale. Negli anni tra la sua esperienza in New York e quella in Italia pratica e si certifica come facilitatore di Terapia Cranio Sacrale e Traumatic Incident Reduction per il trattamento del PTSD (Post Traumatic Stress Disorder). Si specializza nella rilevazione del Disturbo Narcisistico di Personalità e nel supporto e recovery delle persone codipendenti da narcisisti ("vittime") . Ha ricoperto il ruolo di E-learning Manager presso la ASL di Taranto progettando e gestendo percorsi formativi in ambito sanitario. E' attualmente vicepresidente dell'associazione Aps Art 21 e presiede il comitato tecnico scientifico dell'osservatorio permanente sulla disabilità (Osperdi) occupandosi anche di Assistive Technology come supporto alle persone diversamente abili.

Di Egidio Francesco Cipriano

Già docente a contratto presso le Università di Teramo e di Chieti, inizia la sua attività lavorativa e di ricerca nell’ambito delle nuove tecnologie e nello sviluppo di strumenti software intelligenti, diventa Presidente della Società delle Scienze Informatiche e Tecnologiche e si occupa di Cybersecurity, CyberIntelligence e CyberCrime; è autore di diversi testi, quali “Bullismo e Cyberbullismo – Comprendere per Prevenire” per Amazon, Eucip Business & System Analyst per i tipi di Hoepli e altri; ben presto realizza che l’informatica si pone spesso come una riduzione di quello che l’uomo suppone essere la struttura della sua mente. Inizia così i suoi studi negli USA e in Italia, in ambito psicologico della comunicazione, della psicogenealogia di Annè Ancelin Schützenberger e della PNL non trascurando la Psicologia Analitica di C.G. Jung e le Costellazioni Familiari secondo Bert Hellinger. Laureatosi in Psicologia oltre che in Scienze Pedagogiche consegue in seguito tre master universitari di specializzazione in “Mediazione Familiare e negoziazione del conflitto”, “Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione” e “Didattica avanzata”. Si specializza in psico teatro per adulti e bambini ed elabora un sistema di Mindfulness transgenerazionale. Negli anni tra la sua esperienza in New York e quella in Italia pratica e si certifica come facilitatore di Terapia Cranio Sacrale e Traumatic Incident Reduction per il trattamento del PTSD (Post Traumatic Stress Disorder). Si specializza nella rilevazione del Disturbo Narcisistico di Personalità e nel supporto e recovery delle persone codipendenti da narcisisti ("vittime") . Ha ricoperto il ruolo di E-learning Manager presso la ASL di Taranto progettando e gestendo percorsi formativi in ambito sanitario. E' attualmente vicepresidente dell'associazione Aps Art 21 e presiede il comitato tecnico scientifico dell'osservatorio permanente sulla disabilità (Osperdi) occupandosi anche di Assistive Technology come supporto alle persone diversamente abili.

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