Lunga conferenza stampa durante la quale svuota le scarpe da tanti sassolini
“….nessuna forza politica è mai stata sconfitta dall’esterno. I peggiori nemici sono quelli che al nostro interno lavorano non per il gruppo ma per la loro visibilità”
Fiducia è il termine più presente nella lunga conferenza stampa che Luigi Di Maio ha tenuto per annunciare il suo passo indietro, ormai dato per certo negli ultimi giorni. Rinuncia all’incarico di capo politico del Movimento 5 Stelle. Un lungo discorso in cui da un lato ha tracciato un compendio di quanto i M5S hanno prodotto negli anni della sua gestione; dall’altro però si è liberato di un bel po’ di sassolini. Ha parlato di migliaia di casi di fughe di notizie, di “nemici che non ti aspetteresti”.

Sicuramente la decisione arriva in modo del tutto irrituale rispetto alle consuetudini, ovvero a pochi giorni da un importante appuntamento elettorale. Una scelta tattica? Di certo il Movimento 5 Stelle attraversa un momento di particolare difficoltà con l’avvio di un serrato confronto interno e con diversi parlamentari che hanno lasciato il movimento. Ha parlato di tradimenti, sicuramente riferendosi anche a Salvini, ma non ha risparmiato i suoi, senza mai fare nomi. Finisce un ciclo con una serie di punti interrogativi. Il Movimento 5 Stelle di oggi non è certo quello del 2018; molti, forse troppi i cambiamenti di rotta, a cominciare proprio dalle alleanze prima con Salvini ora con il PD, a pochi mesi di distanza dal caso Bibbiano e tutto ciò che ha comportato in termini di forti censure da parte dello stesso Di Maio. E poi la TAV, TAP, Ilva per fare solo alcuni esempi. Certo, in ogni caso, solitamente se un capo politico lascia qualcosa non ha funzionato. E non solo all’interno del Movimento.