Museo MArTA riapre - taglio del nastro

Turco e Melucci: “Riapertura oggi, segno di rinascita”. Eva Degl’Innocenti annuncia “un museo sicuro e con offerta culturale on-demand”.

Approfondimenti, abbonamenti, Marta-Lab e digitalizzazione per un museo che può diventare volano di sviluppo per tutto il Sud.

Il Sindaco Rinaldo Melucci, la direttrice del MArTA Eva Degl’Innocenti e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Mario Turco

È stato riaperto al pubblico stamattina il MArTA, dopo quasi tre mesi di chiusura a causa dell’epidemia da Coronavirus e i lavori di adeguamento alle norme per evitare il contagio.
“Riapriamo oggi un luogo sicuro al 100% – ha affermato Eva Degl’Innocenti, direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto – Abbiamo infatti voluto attendere finché non abbiamo avuto tutti i dispositivi di sicurezza necessari. Le norme che regolano le riaperture dei musei sono molto complesse e anche molto costose, perché non erano previste nel bilancio annuale, ma abbiamo lavorato tantissimo per adeguarci appieno e poter così offrire uno spazio sicuro per chi lavora nella struttura e per chi vorrà visitarla.”
La riapertura ha coinciso con la festa della Repubblica e le parole del senatore Mario Turco, Sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri, hanno restituito proprio il senso di questa giornata. “Oggi festeggiamo una giornata importante per il nostro Paese, piano piano ci riappropriamo di quella normalità che abbiamo perso in questi lunghi mesi – ha dichiarato il sottosegretario – e la riapertura del MArTA è un ulteriore tassello per riconquistare quella normalità. Abbiamo avuto perdite economiche e sociali incalcolabili, le risorse, seppur importanti, stanziate dall’Europa e dal Governo, non saranno mai sufficienti a ripagare le perdite subite. I sacrifici saranno tanti e la risalita sarà lunga ma uniti riusciremo a superare questa sfida. Oggi, la festa della Repubblica si associa a questa riapertura: riviviamo un momento importante, con la tristezza per il passato, ma anche con una speranza per il futuro che sta a noi tutti, con i nostri comportamenti responsabili, ricostruire.”

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“Ognuno protegge tutti”, sicurezza e nuove opportunità

Il MArTA si è dotato non solo di strutture ma anche di procedure per garantire ai visitatori la massima sicurezza. “Ognuno protegge tutti” è il motto che la direttrice e il suo staff si sono dati: ci sarà un termoscanner all’ingresso per la misurazione della temperatura, gli accessi saranno contingentati per un massimo di quindici persone ogni quarto d’ora (dieci se si tratta di gruppi) e per questo è fortemente raccomandata la prenotazione online sul sito di Nova Apulia (clicca qui) oppure telefonicamente allo 099-4538639 . Ogni visita si svilupperà su entrambi i piani del museo e avrà un percorso obbligato e a tempo per garantire il distanziamento tra le persone e i gruppi; la durata sarà di circa due ore e il personale non si limiterà ad accompagnare i visitatori dirigendo il traffico ma fornirà informazioni sui reperti per permettere una fruizione ottimale dei tesori del museo.
Al Museo Archeologico però sono andati oltre, trasformando la difficoltà del momento in una opportunità per sperimentare nuove modalità di fruizione del museo. “Non dovendoci per ora concentrare sui numeri – ha continuato Eva Degl’Innocenti – possiamo offrire un museo ancora più on-demand e con una ricca offerta culturale ad personam. Abbiamo pensato a tanti appuntamenti senza alcun sovrapprezzo sul costo del biglietto che potessero permetterci di raccontare anche i reperti inediti mai esposti, sfruttando così il ricchissimo deposito del museo”. Saranno numerosi i percorsi tematici curati dal personale tecnico-scientifico del museo per tutto il mese di giugno: ogni settimana nuovi temi per tre appuntamenti (martedì, mercoledì e venerdì alle 11:00 e alle 15:00) dal titolo “Tesori mai visti” e un altro (giovedì alle 11 e alle 15) dedicato alle famiglie e ai bambini. A fine mese, invece, sarà allestita “la vetrina del mese”, una micro-mostra per valorizzare qualche reperto non ancora esposto.

Il MArTA, simbolo di rinascita della città di Taranto

Il Prefetto Demetrio Martino, con il senatore Mario Turco e la direttrice Eva Degl’Innocenti

Visto il momento storico e, soprattutto, consapevoli della centralità del MArTA come catalizzatore dello sviluppo di un turismo slow e di prossimità, sono state annunciate delle nuove formule di abbonamento – disponibili tra pochi giorni – dedicate a ragazzi e giovani, ma anche a famiglie, adulti e seniores per permettere di fruire della bellezza ogni volta che se ne ha la possibilità e per creare una rete di ambasciatori del MArTA che possano aiutare la città di Taranto a riconquistare la sua centralità geopolitica e artistica.
Per Taranto, il MArTA è un asset fondamentale, protagonista del nuovo umanesimo che può portare sviluppo alla città jonica anche secondo il Sindaco Rinaldo Melucci: “Sono tante le criticità e i problemi da affrontare ma il fatto che si continui a investire sulla cultura e che il MArTA, simbolo identitario per la città di Taranto, decida di riaprire oggi è davvero un bel segnale. Doppiamente festa questo 2 giugno.” Continua il Sindaco “Il 2 giugno è stato un momento di riconciliazione, di ricostruzione, di ripartenza e ancora oggi questa giornata conferma il suo DNA: dopo la pandemia, il fatto che si riparta a cominciare dalla cultura è un segno di riconciliazione per questo territorio, di fiducia per i giorni che ci aspettano”.
Presente anche il Prefetto, Demetrio Martino, per la prima volta nel Museo “Sono arrivato a gennaio e poi il Covid-19 non mi ha permesso di visitare questa eccellenza del territorio. Il MArTA è un attore fondamentale per la ripresa economica di questo territorio attraverso la promozione del turismo culturale, quello alla scoperta delle tradizioni e della storia di questo territorio.”

I progetti: nuova piattaforma, Marta-Lab e digitalizzazione

Il Museo Archeologico di Taranto è davvero un punto di riferimento non solo per il territorio ma anche una eccellenza nel panorama museale italiano e lo dimostra attraverso i progetti più innovativi che porta avanti. Pochi giorni fa è stata rilasciata la nuova piattaforma: il sito del MArTA è diventato così uno strumento in otto lingue (per ora unico in Italia) per far conoscere il Museo e i suoi reperti anche a chi non può visitarlo personalmente, per diffondere approfondimenti e curiosità sui tesori custoditi e fare cultura. Poi il MArTA-Lab: primo in Italia, ispirato ai programmi del MIT di Boston, il Fab-lab del MArTA permette di approfondire la conoscenza dei reperti e dell’arte attraverso la costruzione di un vero e proprio manufatto grazie alla tecnologia delle stampanti 3D; è ora pronto alla organizzazione di laboratori in presenza, dopo aver sperimentato in queste settimane con grande successo i workshop attraverso le piattaforme di formazione a distanza. E tutto questo si pone nel progetto più ambizioso della digitalizzazione dei tesori del MArTA, con l’obiettivo di rendere fruibili le bellezze custodite anche a chi non può visitare il museo, organizzare mostre digitali, valorizzare i progetti di ricerca attirando studiosi di tutto il mondo ma anche, attraverso la condivisione con altre realtà, costruire una mappatura mondiale di tutti i reperti della zona di Taranto.

Francesca Perrone

Francesca Perrone

Leccese, laureata in Scienze della Comunicazione, ha conseguito un Master in Marketing & Communication Management. Lavora da molti anni nel campo della comunicazione istituzionale e delle pubbliche relazioni. Dopo undici anni vissuti a Milano, è ritornata in Puglia, a Taranto. Appassionata di film, libri e viaggi, adora camminare, che siano sentieri immersi nella natura, spiagge o strade di città, poco importa.

Di Francesca Perrone

Leccese, laureata in Scienze della Comunicazione, ha conseguito un Master in Marketing & Communication Management. Lavora da molti anni nel campo della comunicazione istituzionale e delle pubbliche relazioni. Dopo undici anni vissuti a Milano, è ritornata in Puglia, a Taranto. Appassionata di film, libri e viaggi, adora camminare, che siano sentieri immersi nella natura, spiagge o strade di città, poco importa.

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