
È stata la prontezza del suo compagno di lavoro, la lucidità di un poliziotto e la competenza e velocità dei centodiciottisti a poter restuire al malcapitato la possibilità di sopravvivere.
Balzanelli (SIS118): “La morte improvvisa si sconfigge insieme”
TARANTO – E’ accaduto la scorsa notte, alle 00.49, nel capoluogo jonico. C.M., giovanissimo operaio, di anni 31, mentre stava provvedendo ai lavori di manutenzione di una rete elettrica ad alta tensione, tocca inavvertitamente un cavo elettrico e, pur dotato dei dispositivi di protezione individuale, rimane folgorato. Viene immediatamente sbalzato a più di un metro di distanza, prende fuoco, diventa una vera e propria torcia umana, va in arresto cardiaco.
La Centrale Operativa 118 di Taranto chiede, per via telefonica, agli astanti di iniziare immediatamente il massaggio cardiaco. E così, circondati da una folla di stanti sconcertata, il suo compagno di turno spegne le fiamme e inizia il massaggio cardiaco, mentre un poliziotto esegue le ventilazioni con la respirazione bocca a bocca.
In 5 minuti dall’evento arriva sul posto l’ambulanza SET 118 di Taranto Centro, con a bordo l’infermiera, Giusy Destratis, e 2 autisti-soccorritori, Mattia Aprile e Cristian Petruzzi. Il ragazzo è in arresto cardiaco, con ritmo di fibrillazione ventricolare. Erogata la prima scarica del defibrillatore, il paziente va in asistolia. La rianimazione cardiopolmonare prosegue incessantemente. Arriva sul posto anche l’automedica SET 118 di Massafra, con a bordo medico, Nicola Petrelli, l’infermiere Pasquale Turi e l’autista-soccorritore Giambattista Lamuraglia. Prosegue la rianimazione cardiopolmonare e il ragazzo torna in fibrillazione ventricolare. Viene defibrillato una seconda volta. Il cuore riparte. Ritorna la respirazione spontanea. C.M. si sveglia, confuso, nel Pronto Soccorso dell’ospedale “SS. Annunziata”, lamentando vivo dolore per le estese ustioni di secondo grado. Attualmente è ricoverato in Rianimazione.
Un perfetto gioco di squadra, insomma.
“Ci si salva dalla tragedia dell’arresto cardiaco improvviso, questa volta verificatosi quale conseguenza di un gravissimo incidente sul lavoro, mediante una vera e propria immediata cooperazione di interventi di soccorso salvavita, strettamente integrati tra loro ed immediatamente successivi l’uno rispetto all’altro, che coinvolgono intanto noi tutti, come comunità, e quindi il Sistema dell’Emergenza Sanitaria, sia territoriale, con il Sistema 118, sia ospedaliero, con le unità operative di Area Critica, in questo caso Pronto Soccorso e Rianimazione”. Ad affermarlo è il presidente della Società Sistemi 118, Mario Balzanelli.

“Questo concetto, assolutamente determinante per la sopravvivenza delle vittime dell’arresto cardiaco improvviso, prende il nome, a livello internazionale, di ‘catena della sopravvivenza’ (chain of survival) e nel caso di cronaca di questa notte è stato virtuosamente messo in pratica in tutte le sue componenti. Se quel ragazzo è ancora vivo, merito determinante va riconosciuto in particolare al compagno di turno, che non ha esitato un solo istante ad effettuare il massaggio cardiaco ed al poliziotto, che si è reso immediatamente disponibile ad effettuare la respirazione artificiale, oltre anche agli operatori intervenuti, intanto del Sistema 118. Determinante, quindi, come nella formazione continua e direi “appassionata” per la comunità varata dalla Società italiana Sistema 118 (SIS118) scendere in campo per insegnare, sistematicamente, alla popolazione tutta, in tutti gli ambienti di vita e di lavoro, le manovre salvavita del Primo Soccorso”, conclude il centodiciottista.