
Giocando con le carte oracolari sincroniche
Ho acquistato questo cofanetto, questo mazzo di carte lo scorso quindici aprile 2021, e d’allora dorme nel quinto cassetto in basso della mia scrivania, è il ventitreesimo mazzo superstite dei 22 che hanno preso la via della spazzatura dopo essere stati accuratamente strappati carta per carta congiuntamente a quelli enormi che con sacrificio feci stampare. I 22 mazzi erano tarocchi, la maggior parte di Marsiglia, ma anche di Milo Manara e d’altra foggia, che ho tanto apprezzato e che non rinnego come d’altronde non posso rinnegare il mio operato, ogni accadimento è sempre latore di un insegnamento, ma poco si addicono al mio attuale modo di vedere le cose, di osservare il mondo con occhi più chiari e sempre da chiarire. Rimango grato a maestri come Alejandro Jodorowsky e all’amica Marianne Costà, ma la mia strada diverge dalla loro, almeno riguardo il Tarot e spesso è necessario dare un taglio netto ad alcune pratiche che più non mi si addicono. D’altronde alla mia consorte i tarocchi non sono mai piaciuti, come sempre mi ha lasciato fare, ma è stata ben contenta che me ne sia disfatto, credo lo sapesse sin dall’inizio che me ne sarei liberato, ha solo atteso osservando che tutto accadesse; come sempre affermo: lei è miglia e miglia innanzi al mio cammino e sempre attende che mi ristori nel suo sorriso incorruttibile.
Questo è un mazzo particolare, che alcuni amici dalla tonaca arancione mi dicono meglio si addica al mio lignaggio di appartenenza e agli gli studi e la pratica di una vita.
Buddha Wisdom, Shakti Power sono una sorta di oracolo sincronico, che per puro gioco o per passione, può essere utilizzato come guida disinteressata e proiettiva di ciò che già è presente nel nostro profondo; nessun futuro da pervadere solo uno stato di essere e una guida artistica a chi già siamo, siamo stati e potremmo diventare.
Nella Scatola
Nella scatola troviamo 50 carte e un piccolo e prezioso libricino con le istruzioni; sono rappresentate le divinità e simboli del buddismo e dell’induismo che nell’immaginario vengono in soccorso di noi comuni mortali. L’artista Laura Santi ha dipinto tutte le immagini nello stile thangka utilizzato nell’antico Tibet. Grazie a ciò, ogni immagine si presenta insolita nella continuità quotidiana e nella sua completezza dei particolari, ma allo stesso definiti e facilmente richiamabile alla memoria, il che ci consente di comprenderne facilmente il significato. Le creature e gli oggetti, le divinità, i demoni e i mandala recano i loro messaggi al soggetto che l’interpella per rivelarne alcuni segreti che la psiche vi proietta. Queste carte possono anche essere utilizzate in sedute meditative, conoscendo le qualità incommensurabili delle specifiche divinità rappresentate. Il mazzo è ben fatto e in grado di resistere ad un uso abbastanza intensivo.


I significati
L’immaginario legato all’arte delle Thangke è in realtà fortemente codificato, ogni tratto, ogni singolo oggetto, ogni appropriato colore assume uno specifico significato. Questo sogno reale proviene dalle visioni che i praticanti hanno percepito nei secoli di esercizio e dei profondi stati meditativi in cui si sono immersi dopo aver spesso studiato, appreso ed alaborato le istruzioni dei Maestri durante le Puje e le preghiere. In definitiva queste figure, a volte altamente stilizzate, si riferiscono alla condizione umana, alla sua effimera ma onnipresente energia vitale, alla fragilità delle emozioni e del pensiero, aprendosi al mistero del cosa significhi essere un umano sensiente vivo nel momento presente, e come questa presenza svanisca o si rinnovi diversamente in quello seguente. In definitiva le divinità, i simboli e i demoni presenti nel mazzo sono tutti i diversi aspetti di Dio, come se Dio ci concedesse di definire e catturare in immagini comprensibiili ciò che veramente la mente umana non può contenere nell’insieme, tutti i Suoi aspetti che permeano la natura umana e quella stessa dell’universo. Così ad esempio Tara Verde, è mostrata cine un essere gentile e sorridente, seduta sul loto che sostiene due fiori azzurri; la sua forma rappresenta un preciso stato energitico o emozionale. Se la dipingessimo come una donna anziana rappresenterebbe tutt’altro. Alla fine della fiera, l’energia pluridinamica mostrata in queste carte, prende i vari aspetti dell’unico Divino ed è da sempre costantemente presente nelle nostre menti e nei nostri cuori, così come nell’intero incommensurabile universo come nella goccia di rugiada che raccolgo al mattino sui fili d’erba del giardino prospicente la mia dimora. Siamo in grado di percepire tutte queste forme energetiche attraverso il prisma delle umane percezioni, e la nostra mente accompagnata dal nostro cuore altruistico (sarebbe un disastro non poterli usare entrambi) tentanto di dare un senso all’esperienza di ciò che viviamo in quello che definiamo la realtà quotidiana, i nostri sogni, e le nostre visioni. Così questa formidabile coppia tenta di designare forme visibili, umane o di animali, a esseri, fantasmi, divinità e campi d’energia sensiente attraverso pratiche meditative e preghiere. Questo è ciò che troviamo rappresentato in queste magnifiche carte.


Come usarle
Ci sono moltissimi modi di utilizzo di queste carte, come il semplice meditare su ogni figura leggendone la descrizione nel libretto allegato. Un’altro fantasioso modo è quello di mantenere il mazzo tra le mani, in modo di entrare in contatto con le emozioni profonde che questo può elicitare, poi sparigliare le carte sul tavolo e osservarle, in seguito respirando piano e profondamente , inalando ed esalando, lasciare andare le braccia libere e rilassate, chiudere gli occhi e riaprirli lentamente, guardando senza focalizzarsi l’insieme delle carte, come se ci svegliassimo da un sogno, solleviamo poi le mani e le lasciamo liberamente muovere sulle carte, poi con la destra o con la sinistra se mancini prendiamo la carta che più ci richiama, per un colore, per un cambio di temperatura o per una sesazione che può prenderci nella pancia, nel cuore, nella gola, tra gli occhi o sulla testa. Leggiamone allora la descrizione sul libretto, possibilmente in silenzio e dopo ad alta voce, cogliamone le profondità degli aspetti che ci rispecchiano, le emozioni concordanti e discordanti, la piacevolezza il disagio o la paura, e teniamo tutto stretto, in modo che s’interiorizzi e possa guidarci esponendo quello che già risiede in noi. Un altro modo è quello di tenere le carte faccia sul tavolo, dopo averle tenute un pò tra le mani, per familirizzarvi, prendere una carta nello stesso modo illustrato prima e leggerne il significato sul libretto e meditarvi respirando. Esistono in realtà modalità più elborate ed approfondiei che saranno con molta probabilità oggetto di seminari di approfondimento.

Nonostante il lavoro ben fatto, questo mazzo di carte presenta delle limitazioni, una è che non è presente una versione Italiana; è quindi necessaria una buona padronanza della lingua Inglese, l’altra è la mancanza della possibilità di gioco sincronico multigiocatore, come ad esempio nei giochi del Prof. Mandala Lorenzo Di Pierro del Crei La Casa del Mandala Fiorito, sempre d’ispirazione del Buddismo Tibetano, che presenterò in un articolo successivo
Dott. Egidio Francesco Cipriano
Psicologo Informatico
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Egidio Francesco Cipriano