Incontro ad Avetrana con il Colonnello del ruolo d’Onore ammalatosi in Bosnia

Persona che per eccezionali virtù di coraggio o abnegazione s’impone all’ammirazione di tutti; ma anche: “colui che compie azioni per il bene della comunità intera sacrificando consapevolmente anche se stesso allo scopo di proteggere il bene altrui“. Così potremmo definire l’ eroe. Il colonnello del Ruolo d’Onore Carlo Calcagni è un eroe.

Il Colonnello Carlo Calcagni è nato nel 1968 a Ichenhausen (Germania),  appartenente al Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano, è un EROE, dei nostri tempi, che ha racchiuso nel messaggio “MAI ARRENDERSI” il suo vissuto e la sua capacità di affrontare la malattia e le cure mediche devastanti in modo esemplare.

Elicotterista e Vittima del DOVERE, ammalatosi per causa e fatti di servizio durante la missione Internazionale di pace nel 1996 nei Balcani, in Bosnia, ha saputo trasformare la sua tragedia in forza di volontà e di coraggio, riuscendo ad ingannare anche la morte.

Atleta paralimpico, dal podio d’Oro, ha trovato nello SPORT la forza per andare avanti, affrontando e vincendo SFIDE ciclistiche impossibili.” (dal sito https://www.carlocalcagni.it/storia-umana)

Calcagni è sicuramente un eroe; da militare in missione ha sorvolato i cieli della Bosnia salvando tante vite umane e rischiando la propria. Non solo perchè in quei cieli si sparava, ma perché si respirava un aria “pesante”, più precisamente metalli pesanti, come l’uranio impoverito.

Nel suo corpo sono stati trovati 28 metalli pesanti, dei quali è stata dimostrata la presenza, in quantità esageratamente superiore alla norma, nel suo organismo: Alluminio, Antimonio, Argento, Arsenico, Berillio, Cadmio, Cesio radioattivo, Cromo, Ferro, Manganese, Mercurio, Nichel, Oro, Palladio, Piombo, Platino, Rame, Rodio, Stagno, Stronzio, Tallio, Titanio, Torio, Tungsteno, Uranio radioattivo, Vanadio.

Metalli pesanti, tossici, tra cui due radioattivi: Cesio e Uranio

E’ un eroe perchè da anni affronta condizioni di vita che solo un eroe può affrontare; ha subito interventi chirurgici, la cui complessità è testimoniata da ben 300 punti di sutura! E il numero 300 è ricorrente: 300 sono le pillole che ogni giorno deve assumere insieme a 7 iniezioni, a vari trattamenti giornalieri e periodici, ricoveri continui. Almeno due volte è stato sul punto di morire ma qualcuno ha deciso che non era il momento e che dovesse continuare a combattere la sua nuova battaglia, quella per la giustizia, non per sé ma per i tanti militari, molti deceduti, che hanno contratto malattie gravi in servizio.

E’ un eroe perché, nonostante le tante e gravi patologie (24), ha continuato a gareggiare diventando un grande campione paraolimpico.

Parallelamente all’impegno militare, il colonnello ha sempre coltivato la passione per lo sport a livello agonistico, che è stato suo compagno di vita. Nella sua lunghissima carriera sportiva, oltre 50 anni di attività, ha conquistato oltre 300 gare ciclistiche, nazionali ed internazionali, 17 titoli di Campione Italiano di ciclismo, 3 titoli di Campione del Mondo, 2 medaglie d’oro in coppa del Mondo, 7 titoli di Campione Europeo, 6 medaglie d’oro agli Invictus Games, 3 nella edizione di Orlando in Florida e 3 nella edizione svoltasi quest’anno in Olanda, premiato come Migliore Atleta dell’Esercito Italiano nell’anno 2001 e detentore di 4 record del MondoNel 2014 entra a far parte del GSPD, il Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa, ed ha inizio la sua collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico.” (fonte https://www.giornalelavoce.it/)

Ma il Colonnello è un eroe scomodo. Ha dovuto fare i conti con un vero e proprio muro di gomma. Il “sistema” ha cercato in tutti i modi di imporre il silenzio sulla sua vicenda che è quella di tanti altri militari. Al punto che addirittura a un certo punto si nega perfino la sua partecipazione alle azioni nei cieli di Bosnia! Si arriva a secretare il suo fascicolo. Solo ricorrendo al TAR, e con il coraggioso impegno del ministro Elisabetta Trenta, Calcagni riesce a sbloccare la sua pratica.

Ma non tutto è risolto. Calcagni collabora con il ministro della difesa e partecipa ad un gruppo di studi. Ne escono fuori alcune proposte di legge. In particolare il disegno di legge 2224 del 30 ottobre 2019 :”Proposta di legge: DEL MONACO ed altri: “Disposizioni in materia di trattamento previdenziale e di invalidità per il personale appartenente al comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico nonché di benefìci in favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata e delle vittime del dovere” (2224)” . L’ “uovo di Colombo” è l’inversione dell’onere della prova. Al momento resta ancora solo un disegno di legge. (QUI il testo https://www.camera.it/leg18/126?leg=18&idDocumento=2224)

E non finisce qui. Calcagni chiede di rientrare in servizio. Gli viene concesso ma senza assegno. Ovvero gratuitamente. Ogni anno deve rinnovare l’istanza fino a quando non gli è più consentito.

Perchè? Non è difficile rispondere! Ci sono gravissime responsabilità dello Stato che non vogliono essere ammesse nonostante l’evidenza dei fatti. Calcagni ha chiesto simbolicamente un solo euro di risarcimento ma pretende le scuse ufficiali.

Chissà che il nuovo governo non affronti diversamente la questione. Al momento non ci sono grandi segnali in tal senso.

Il Colonnello gira l’Italia per testimoniare e far conoscere la sua vicenda personale; incontra i giovani nelle scuole. Domenica 16 aprile è stato ad Avetrana (Taranto) in un partecipato incontro nella sala consiliare.

Un evento organizzato dal PTHM, organizzazione laica che si richiama ai principi cristiani dei Templari, balivato di Puglia Commenda i Tre Casali di Avetrana.

E’ stato proiettato il docufilm: “Io sono il colonnello“, alla presenza dell’ ex ministro della difesa on.le Elisabetta Trenta e del l’on.le Giovanni Maiorano (FdI) componente della commissione difesa della Camera dei Deputati. Saluti istituzionali del sindaco di Avetrana prof. Antonio Iazzi e del portavoce nazionale del PTHM. Lavori coordinati da Alessandro Scarciglia (già vice sindaco di Avetrana).

Questa una dichiarazione dell’ex ministro Trenta:

La durezza della vita giornaliera di Carlo Calcagni per sopravvivere ma, soprattutto, per vivere, ieri è uscita fuori con tutta la sua forza ed entrambi abbiamo ben descritto il muro di gomma contro il quale si scontra ogni tentativo di fare chiarezza al fine di tutelare i militari che si sono ammalati, le loro famiglie e le famiglie di coloro che non ce l’hanno fatta.
Penso che per superare quel muro e riuscire da subito ad aiutare i nostri soldati e le loro famiglie una depenalizzazione potrebbe aiutare. Altrimenti quel muro non sarà buttato giù e troppi continueranno a morire. So che è una questione controversa, ma occorre valutare questa opportunità. Solo se depenalizziamo oggi uscirà la verità, in caso contrario probabilmente serviranno ancora almeno un decennio e per molti potrebbe essere tardi.

Il 25 maggio 2021 anche la trasmissione televisiva Le Iene ha trattato la sua storia, mandando in onda l’intervista realizzata da Luigi Pelazza
https://www.iene.mediaset.it/video/colonnello-carlo-calcagni-vittima-uranio_1060067.shtml

Francesco Ruggieri

Francesco Ruggieri classe 1957 laureato in Pubblicità, Marketing e Comunicazione Aziendale, specializzato in Management e Comunicazione di impresa, Master universitario in Moduli Didattici e Tecnologie Informatiche, Master in Business Administration Advanced Management, I.C.T. Senior Consultant, Formatore professionale, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti di Puglia nr. 146760. Informatico, responsabile Test Center Aica, formatore ed esaminatore Ecdl, consulente Privacy. Fondatore nel 2015 della testata e direttore responsabile fino al 8 agosto 2020 - ora editorialista

Di Francesco Ruggieri

Francesco Ruggieri classe 1957 laureato in Pubblicità, Marketing e Comunicazione Aziendale, specializzato in Management e Comunicazione di impresa, Master universitario in Moduli Didattici e Tecnologie Informatiche, Master in Business Administration Advanced Management, I.C.T. Senior Consultant, Formatore professionale, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti di Puglia nr. 146760. Informatico, responsabile Test Center Aica, formatore ed esaminatore Ecdl, consulente Privacy. Fondatore nel 2015 della testata e direttore responsabile fino al 8 agosto 2020 - ora editorialista

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