riceviamo e pubblichiamo:

Che la gestione degli appalti al cimitero fosse oggetto di interessi non sempre legali, poteva essere in verità facilmente intuibile. Che a tutelare questi interessi potessero provvedere anche importanti dirigenti del comune di Taranto appare invece una questione inquietante soprattutto se è confermata la correlazione tra questi dirigenti, alcune  cooperative sociali vincitrici degli appalti e  alcuni personaggi di spicco nella malavita organizzata locale.

Lasciando ai giudici la valutazione delle eventuali illegalità commesse,  il problema che ci riguarda  è  di carattere politico.

Quando  la politica è assente (come a Taranto succede)  a governare è il mercato, lo scambio, la trattativa privata tra gruppi di interesse.   Le deboli prospettive di sopravvivenza di questa amministrazione comunale sono,  allo stato,  interamente legate alle realzioni di domanda e offerta tra il sindaco e i singoli consiglieri comunali e nelle more dell’arrivo di oltre un miliardo e settecento milioni di euro sul nostro territorio, il rischio che la malavita organizzata si insinui nella gestione degli appalti è oggettivamente molto elevata.  

Per il bene della città e per tutelare se stesso, è opportuno che Melucci rassegni subito le sue dimissioni da sindaco di Taranto.

                                                                                                                              Gianni liviano

Redazione

Fondatore ed editorialista: Francesco Ruggieri - Direttore responsabile: Cosimo Lucaselli Redazione: Fabio Ligonzo - Giuseppe Lamanna - Egidio Francesco Cipriano Collaborazioni: Maria Lucia Simeone - Giorgio Di Antonio Foto: Donatella Ruggieri Segreteria - Argento Maria Grazia - Svetlana Ruggieri

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