Rimosso il braccialetto elettronico alla Salis: ora potrà purificarsi dalle sue condanne a Bruxelles

Basterebbe qualche segno sulla scheda elettorale per essere immediatamente perdonati dagli elettori, i quali vi chiederanno di rappresentare le loro istanze all’Europarlamento.  Non contano le esperienze politiche (vacanti soprattutto), né i gravi fatti di cronaca giudiziaria alle spalle, né eventuali processi in corso. Il Parlamento Europeo è un luogo di purificazione ed espiazione del “peccato originale”. 

E così l’insegnante (ora Onorevole) Ilaria Salis ne ha dato piena prova, da quando – dopo un curriculum pesante di condanne e accuse – è stata scarcerata per l’immunità parlamentare. Il Giornale rinfrescava la memoria ai lettori, ricordando  un quantum di 29 segnalazioni all’autorità giudiziaria e 4 condanne. Condanne per accensioni ed esplosioni pericolose, poiché  avrebbe lanciato fumogeni e petardi all’interno del perimetro della struttura carceraria di Milano. Non mancava la resistenza a pubblico ufficiale durante lo sgombero di attivisti anarchici da un centro sociale, e lo sgombero di uno stabile a Saronno. Per condire il tutto anche invasione di edifici. 

Un curriculum di tutto rispetto, incompatibile con i valori etici e morali della politica. Un’incompatibilità morale nel rappresentare i cittadini, poiché le istituzioni, nel dare l’esempio, dovrebbero essere doppiamente attente nelle loro condotte. Un’insofferenza di fondo alla democrazia, e quindi un’intolleranza alle idee degli avversari politici. 

Però un mandato quinquennale al Parlamento Europeo potrà sicuramente purificare le tristi vicende che hanno determinato il passato militante dell’insegnante. Da quell’arresto dell’11 febbraio del 2023,  con l’accusa di far parte di un’associazione criminale e di aver partecipato a due aggressioni nei confronti di tre militanti di estrema destra a Budapest, è  rimasta in carcere per oltre 15 mesi fino a quando è stata accolta la richiesta dei suoi legali di poter scontare la misura cautelare ai domiciliari. 

Battaglia immediata sul fronte politico. Il padre, Roberto Salis, ha assunto un atteggiamento dispregiativo nei confronti dell’attuale governo in carica, nonostante il lavoro delle istituzioni e del Ministro degli Esteri Tajani. La destra ha contestato il quadro giudiziario dell’insegnante, pur riconoscendo le condizioni carcerarie discutibili nelle quali si era ritrovata. La sinistra ha beatificato l’insegnante a tal punto da candidarla con Alleanza Verdi e Sinistra, alla guida di Bonelli e Fratoianni. 

E ora, i cittadini l’hanno perdonata nella cabina elettorale, affidandole le loro istanze da portare in Europa. Mossa che le ha restituito la libertà. Potrà infatti festeggiare il 40esimo compleanno in Italia, grazie alla scarcerazione per immunità parlamentare concessa dal giudice ungherese.

Il precedente è ormai costituito: potreste subire condanne, macchiare il vostro casellario giudiziario, non avere esperienza politica, ma rispettare comunque i criteri per l’accesso all’Europarlamento. Alla faccia del giustizialismo di certa politica, che ha impartito lezioni e patenti di legalità, salvo poi candidare gli incandidabili. 

Giuseppe Lamanna

Studente in Scienze Politiche, scrive di politica, cronaca e attualità. Fondatore di un blog, La Voce del Dissenso, e ospite occasionale su RadioVera, una radio locale. Particolarmente attento alle vicende politiche nazionali ed estere, e ai conflitti Israelo-palestinese e Russo-Ucraino.

Di Giuseppe Lamanna

Studente in Scienze Politiche, scrive di politica, cronaca e attualità. Fondatore di un blog, La Voce del Dissenso, e ospite occasionale su RadioVera, una radio locale. Particolarmente attento alle vicende politiche nazionali ed estere, e ai conflitti Israelo-palestinese e Russo-Ucraino.

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