
Continue fibrillazioni a destra e a sinistra, grandi manovre in vista dei prossimi appuntamenti elettorali
Il pezzo del collega Enzo Ferrari (vedi QUI), direttore di TarantoBuonaSera, giornalista di lungo corso, serio professionista con grandissima esperienza, sull’attuale situazione politica del comune di Taranto, nella sua cruda ma assolutamente realistica valutazione dei fatti, rappresenta la condizione in cui l’intero sistema politico versa ai giorni nostri. E, attenzione, non riguarda per nulla solo la nostra città. Taranto però ha forse raggiunto il limite massimo nella sua involuzione; possiamo dire, come spesso si ripete, che siamo in presenza di una sorta di “laboratorio“!
E’ da quando l’uomo ha cominciato a costituire società organizzate che si manifesta una continua lotta per il potere. Nulla di cui meravigliarsi quindi. Per riferirci a tempi più o meno recenti ha fatto scuola quanto affermato da Giulio Andreotti : “Il potere logora chi non ce l’ha”.
Si tratta di comprendere in nome e in funzione di cosa si aspira al potere. La democrazia rappresentativa è sicuramente il sistema “meno peggio“, ma ha la sua forza e funziona nella misura in cui gli eletti rispondono agli interessi degli elettori.
La nostra Costituzione assegna un ruolo fondamentale agli enti intermedi, tra i questi partiti ( art. 49 C). Nei partiti fino ad un certo punto si è formata la classe dirigente; si sono definite le linee programmatiche, le strategie. Fino ad un certo punto.
Poi sono nati i partiti personali, quelli aziendali, e ora siamo ormai ai club e, vedi Taranto, ai singoli eletti.
A tal proposito va detto, a chi sostiene di dover dare conto solo al proprio elettorato, che nessuno è eletto solo per i voti raccolti ma in quanto inserito in una lista che raggiunge la soglia di sbarramento e ottiene un certo numero di seggi, a sua volta compresa in una coalizione, con un preciso programma elettorale.
Come ha chiaramente riportato Ferrari l’amministrazione Melucci, che si regge ormai su una risicata maggioranza, vive momenti complessi, che vedono intrecciarsi interessi personali di questo o quel singolo consigliere comunale con più articolate strategie. Consiglieri che cercano casa per le prossime regionali, altri che chiedono “visibilità” in giunta o nelle partecipate, e, molto più sottile come ragionamento, l’opposizione(?) che solo pochi mesi fa era riunita nello studio di un notaio per provare a mandare a casa l’amministrazione, oggi avrebbe altro orientamento. Si tratta di una ipotesi giornalista molto verosimile.
Grandi manovre, strategie, tutto sempre e solo per il bene comune? Qualche dubbio appare legittimo. Forse più di uno.
Come si diceva Taranto non è la sola realtà in cui la politica, quella con la P maiuscola, è ormai solo un lontano ricordo, ma di sicuro fa scuola nel suo genere.
Che soluzioni ci sono? A tutto c’è soluzione, anche se in certi casi si tratta di soluzioni complesse. Occorre innanzitutto un ritrovato senso di comunità e di identità; un ritorno all’impegno politico di chi per varie ragioni se ne è allontanato e magari non va neppure più a votare. Missione impossibile? Difficile sicuramente ma la sola battaglia persa è quella che non si è mai combattuta.