
L’appello di Serra: “L’Europa o si fa o siamo fregati. Tutti in piazza nel nome dei nostri valori”
E’ un momento molto complesso per l’ Europa alle prese con una serie di situazioni critiche che ne mettono a dura prova quel processo di progressiva unificazione che pure aveva registrato qualche passo in avanti dopo che da Comunità Economica si era trasformata, almeno sulla carta, in Unione ( 7 febbraio1992 trattato di Maastricht). Tre anni di guerra in Ucraina con tutto ciò che ha comportato in termini economici e di rapporti con Mosca, e il ritorno di Trump alla Casa Bianca, hanno significativamente influito negativamente sullo stato di salute del vecchio continente.
Non sarà certo la corsa al riarmo la soluzione, quanto la presa di coscienza che gli equilibri geopolitici mondiali sono cambiati e richiedono un salto di qualità in termini di adozione di una politica estera unica.

In un contesto molto incerto, con posizioni variegate, dove la politica non riesce a imboccare la strada giusta, interviene un appello pubblico lanciato dal giornalista e scrittore Michele Serra sulle pagine di La Repubblica.
Un appello che si è trasformato in una grande manifestazione di piazza che si terrà Sabato 15 marzo a Roma.
«Quella di sabato», ha commentato recentemente Serra ai microfoni di Radio2, «sarà una manifestazione per l’Europa fatta di cittadini. Sarà la piazza di quelli che non sanno cosa fare, ma che vogliono esserci e chiedersi che cosa devono fare sul tema della pace e della difesa»
Si vuole riaffermare i valori fondanti dell’ Europa auspicando una maggiore coesione tra i Paesi dell’Unione.
Tuttavia non tutti condivideranno l’iniziativa.
Hanno aderito:
- Sindaci di tutta Italia – Numerosi primi cittadini, sia di centrosinistra che di centrodestra
- Leader ed esponenti politici (opposizione) – La segretaria del Pd, Elly Schlein, Carlo Calenda (leader di Azione) e Nicola Fratoianni (segretario di Sinistra Italiana). Ha aderito anche Italia Viva, così come +Europa. Nessun partito della maggioranza di centrodestra risulta tra i promotori.
- Organizzazioni sindacali – Per la prima volta dopo tempo, le tre grandi confederazioni sindacali CGIL, CISL e UIL convergono sulla stessa piazza.
- Associazioni, movimenti e società civile – Aderisce la Comunità di Sant’Egidio, Legacoop (Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue), l’AGESCI, l’Associazione per l’invecchiamento attivo (Auser) e molte altre ONG e associazioni del terzo settore.
Mancheranno all’appello:
- Giuseppe Conte (leader M5S), e Potere al Popolo
Da Taranto partiranno pullman organizzati dai sindacati,
Il Comune di Martina Franca parteciperà in modo simbolico:
“L’Amministrazione Comunale ribadisce con convinzione la propria condivisione dei principi fondativi e degli ideali che hanno portato alla nascita dell’Unione Europea, fra i quali promuovere la pace e la coesione dei popoli, rafforzare la solidarietà e costruire un futuro di unità e speranza. Per testimoniare l’adesione della Città di Martina Franca ai valori cardine dell’UE, la facciata di Palazzo Ducale sabato 15 marzo sarà illuminata dalle luci dei colori simbolici della bandiera europea, il blu e il giallo. Mentre è annullata la partenza del bus per la manifestazione “In piazza per l’Europa” in programma a Roma in piazza del Popolo nella stessa giornata di sabato 15. ”
Questa invece la nota stampa della CGIL di Taranto
L’Unione Europea o è per la pace, i diritti e il lavoro o non è.
Oggi questa Europa non è, ma non possiamo arrenderci nella concreta speranza che lo sia. E’ per questo che sabato 15 marzo come CGIL saremo in Piazza del Popolo a Roma, per dire no ai conflitti, all’Europa della corsa al riarmo, all’Europa che sceglie di spendere 800 miliardi di euro per rifornire arsenali piuttosto che attuare una sana politica di attenzione verso cittadini, popoli, stati ed economie più deboli.
No al piano europeo di finanziamento europeo proposto da Ursula Von Der Leyen, la quale addirittura ipotizza l’utilizzo, a questo scopo, dei fondi strutturali europei.
Un offesa a territori del Sud dell’Europa che come Taranto, avrebbe bisogno di più stato sociale e più diritti, a cominciare da quelli di salute e lavoro.
E’ per questo che saremo in piazza, consapevoli che lì incontreremo anche un mondo plurale, che su molte cose la pensa anche diversamente noi.
Ma noi in quella piazza vogliamo starci, riaffermando la nostra idea di sviluppo e pace, partendo dai diritti e dal lavoro, occupando così quanti più metri quadri di Piazza del Popolo con le bandiere della pace che è la più alta affermazione dei principi per cui da oltre cento anni combattiamo.
Siamo, altresì, consapevoli che la nostra scelta frutto di una riflessione intensa, possa trovare pareri contrastanti, ma riteniamo che sia più utile e coraggioso affrontare e rivendicare questi temi in piazza, anziché starne fuori, perché se è vero che la pace non si ottiene né con le armi né con la guerra, né con la violenza né con l’odio, né con l’oblio né con l’indifferenza, è vero, invece, che la pace si conquista mettendo la persona, con tutte le sue diversità, al centro delle nostre preoccupazioni, difendendo la vita umana e, promuovendo il dialogo.
Giovanni D’Arcangelo – segretario generale CGIL Taranto