Intervento di Rossana Sangineto del Partito Liberale Italiano Taranto
“Nelle ultime ore, da parte del centrosinistra, si leggono dichiarazioni che definire fuorvianti è un eufemismo. Si promette di intervenire “già dalle prime settimane di mandato per porre l’attenzione sulla riorganizzazione del pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto e trovare le giuste correzioni”. Ma chiunque conosca anche solo minimamente le regole delle istituzioni sa che il Comune non ha alcuna competenza sulla gestione ospedaliera e, più in generale, sulla sanità.
Si arriva perfino a proporre la creazione di un assessorato alla “Salute, benessere e sostegno alle fragilità”, con il compito di – cito testualmente – “accompagnare le grandi trasformazioni in atto nel settore della sanità”, “coinvolgere le professioni sanitarie” e “creare un dialogo con la neonata facoltà di medicina e chirurgia”. Tutto molto suggestivo, se non fosse che non è il Comune a decidere nulla in materia sanitaria.
Siamo davanti a pura demagogia elettorale, poiché l’ente comunale può fare ben poco su ospedali, assunzioni o posti letto. Una narrazione artificiale, utile solo a distogliere lo sguardo da chi ha gestito, molto male, la sanità a Taranto: la Regione Puglia guidata da Michele Emiliano.
Ricordo, al riguardo, che il candidato sindaco del centrosinistra, Piero Bitetti, non è affatto un volto nuovo. È la diretta espressione di Emiliano, di quella stessa macchina di potere che ha impoverito il sistema sanitario locale, tagliato presìdi, ridotto posti letto e lasciato il pronto soccorso cittadino in condizioni indegne.
Bitetti oggi si propone come “cambiamento”, ma ha condiviso per anni la guida della città al fianco di Melucci, salvo defilarsi all’ultimo minuto. Un’operazione che definirei di furbizia politica, non certo coraggiosa.
Chi ha avuto responsabilità dirette – in Regione e in Comune – non può oggi presentarsi agli elettori facendo finta di nulla, né promettere interventi che non ha mai voluto o saputo realizzare quando era al potere.
Taranto non ha bisogno di assessorati inutili né di tavoli periodici per salvare la faccia. Ha bisogno di un’amministrazione comunale che dica le cose come stanno, che pretenda dalla Regione rispetto e risorse, e che non prenda in giro i cittadini con operazioni demagogiche”.