
I -pochi- tarantini andati alle urne hanno scelto di non cambiare
Ad amministrare Taranto nei prossimi anni sarà ancora una volta il centro sinistra con Piero Bitetti sindaco, che è in testa al primo turno, o una coalizione trasversale, guidata da Checco Tacente, con molti consiglieri che hanno già fatto parte di precedenti amministrazioni di centro sinistra. Anche la lista Taranto Prima, il vestito per l’occasione della Lega (l’incontro/cena al Salina con tanto di foto di gruppo e gigantografia del logo salviniano ne sono una ulteriore prova, laddove ve ne fosse necessità), in realtà si è composta di molti ex consiglieri cosiddetti “melucciani“, così come parte della lista UDC/Evviva Taranto ha stessa estrazione.
Dunque un voto sostanzialmente in continuità con il passato. Si dice che gli elettori hanno sempre ragione. Quindi premiati coloro i quali hanno amministrato la città fino alla caduta di Melucci.



Il centro destra paga un ormai tradizionale ritardo nell’avviare la campagna elettorale, la diaspora a livello locale consumata da Lega e UDC, ma, soprattutto, l’incapacità, registrata ormai da lunghi anni, di far crescere una classe dirigente cittadina in grado di rappresentare le idee del ceto moderato e conservatore.
Fratelli d’Italia ha tenuto dritta la barra e non ha accettato compromessi; l’on.le Iaia, coordinatore provinciale del partito, e il capogruppo alla regione Perrini hanno assunto una posizione di assoluto rifiuto di accordi con chi ha avuto responsabilità di governo della città. Con il sostegno di tutto il partito, a cominciare dall’on.le Giovanni Maiorano e dal coordinatore cittadino Gianluca Mongelli. In ciò appoggiati da Forza Italia, Noi Moderati e Partito Liberale Italiano.
Cionondimeno Luca Lazzàro è riuscito a portare a casa un buon risultato.
Al ballottaggio si affronteranno coloro i quali hanno sfiduciato Bitetti sostituendolo nel ruolo di presidente del consiglio comunale ( modificando un regolamento per questo! questione che attende di essere valutata dal Tar) e coloro i quali, firmando le dimissioni, hanno sfiduciato coloro i quali avevano sfiduciato Bitetti!!!!
Ma non solo! In gioco c’è dell’altro. Ci sono poteri che si contendono la guida della città in un momento in cui arriveranno ingenti risorse da spendere.
La coalizione di centro sinistra è sicuramente legata al duo Emiliano/Decaro (quest’ultimo ormai indicato come prossimo governatore di Puglia); sull’altro fronte la Lega del senatore Marti, che ha arruolato Gugliotti, con la partecipazione straordinaria dell’on.le Michele Pelillo.
Tra 15 giorni il verdetto. Con il ballottaggio si azzera tutto. Ci sono apparentamenti ufficiali e accordi sottobanco. Il M5S, ormai un partito a tutti gli effetti con un leader ed un organigramma, e con le stesse strategie, che ha registrato un ottimo risultato con la candidata sindaca Annagrazia Angolano, terrà un’assemblea per decidere se allearsi o meno con Bitetti. Insomma nulla si può dare per scontato.
A margine vari altri interessi. E a tal proposito riteniamo necessario un chiarimento.
Molti osservatori politici locali ed “esperti social”, ci accusano, come organi di informazione, di non parlare di possibili finanziatori delle campagne elettorali, di avere una sorta di timore reverenziale.
Nulla di tutto ciò. Noi di oltreilfatto.it abbiamo una linea editoriale molto chiara: stiamo ai fatti, quelli documentati. Non ci interessano le voci di piazza o i dibattiti da bar.
Che un imprenditore finanzi la campagna elettorale non è un fatto strano tantomeno illecito.
Nel passato sono emersi documenti su contributi versati dal gruppo Riva.
Se poi ci siano estremi per parlare di voto di scambio non spetta ai giornalisti occuparsene ma alla magistratura. Soprattutto noi testate locali con poche risorse non abbiamo le stesse possibilità di redazioni come quelle di Report, delle Iene o di Striscia la Notizia.







