
Può un atto sessuale andare oltre l’incontro dei corpi, influenzando l’umore, lo stato d’animo, il sentire profondo di una donna? La domanda, che potrebbe sembrare uscita da un testo poetico o da un antico trattato tantrico, ha trovato spazio anche nella ricerca scientifica. E in particolare nello studio condotto da Gordon Gallup, psicologo evoluzionista dell’Università di Albany, che ha sollevato interrogativi complessi sul ruolo del liquido seminale nella regolazione dell’umore femminile. Analizzando i dati di 293 studentesse universitarie sessualmente attive, Gallup ha osservato che le donne che avevano rapporti non protetti — cioè esposte al contatto diretto con lo sperma — mostravano punteggi significativamente più bassi nel Beck Depression Inventory, un noto indicatore clinico dei sintomi depressivi, rispetto a chi utilizzava regolarmente il preservativo.
Il potenziale psicotropo dello sperma
Secondo l’ipotesi avanzata dai ricercatori, alcune sostanze presenti nel liquido seminale — tra cui testosterone, estrogeni, prolattina, prostaglandine, serotonina, melatonina, e perfino ossitocina — potrebbero essere assorbite attraverso la mucosa vaginale, penetrando nel corpo femminile e modulando indirettamente il tono dell’umore. È una possibilità che, per quanto ancora lontana dall’essere confermata con certezza, richiama la porosità antica tra corpo e psiche, tra materia e coscienza. La via dell’assorbimento vaginale non è nuova alla medicina: si pensi alla somministrazione di alcuni farmaci ormonali per via intravaginale. Ma ciò che lo studio suggerisce è più radicale — e più affascinante: l’idea che lo sperma, veicolo di vita potenziale, possa anche incidere sull’umore della donna che lo accoglie, come se contenesse un codice più sottile, un’informazione psiconeuroendocrina ancestrale.
Questioni di metodo, etica e significato
Gallup è stato chiaro: non si tratta di un invito a rinunciare al sesso sicuro. «Proteggersi da una gravidanza indesiderata o da malattie sessualmente trasmissibili è molto più importante», ha dichiarato. Inoltre, come ogni studio osservazionale, anche questo non consente di stabilire un rapporto causale: chi ci dice che non siano le donne già meno depresse a preferire il sesso non protetto? O che il benessere emotivo derivi da altri fattori, come la qualità della relazione, la fiducia reciproca, la frequenza dei rapporti o la profondità dell’intimità? Eppure, la domanda resta, e vibra in una zona di confine tra scienza, affettività e archetipi. Perché l’idea che ciò che entra nel corpo possa modificare lo stato della mente attraversa culture, riti e testi antichi.
Una memoria antica e un sapere dimenticato
Non sorprende che segreti testi tantrici tibetani e pubbliche guide come il Kama Śāstra, già trattassero il seme maschile non solo come veicolo di vita, ma come sostanza sacra, potenzialmente terapeutica, capace di armonizzare l’umore della donna e favorire stati sottili di coscienza. In quelle dottrine millenarie, corpo e spirito non erano mai separati, e l’unione sessuale era vista come una danza di energie, dove il liquido seminale rappresentava un’offerta, una medicina, un linguaggio silenzioso tra due polarità cosmiche.
Oggi la scienza, con il suo metodo e le sue misure, inizia forse a intravedere ciò che certe tradizioni spirituali hanno custodito per secoli sotto forma di simbolo. Non per cedere alla superstizione, ma per riconoscere che non tutto è ancora stato misurato. E che forse, dentro ogni incontro amoroso, si cela una sottile alchimia che ci ricorda quanto siamo permeabili, quanto ci trasformiamo attraverso l’altro, quanto anche una sola goccia di contatto possa contenere un messaggio di benessere, o di guarigione.
Nel tempo della fretta, del consumo e della disconnessione, forse anche la scienza ci sta suggerendo di tornare a guardare il corpo — e l’amore — come qualcosa che cura. Non solo la pelle, ma ciò che della pelle custodisce la memoria.
Egidio Francesco Cipriano
Note bibliografiche
Gallup, G. G., Burch, R. L., & Platek, S. M. (2002). Does semen have antidepressant properties? Archives of Sexual Behavior, 31(3), 289–293.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12049024/
Università di Albany (2002). Study Suggests Semen Acts as Antidepressant in Women.
https://www.albany.edu/news/releases/2002/june2002/gallupstudy0602.html
Kama Śāstra tibetano, testi tradizionali tantrici dell’area indo-tibetana (riferimenti bibliografici consultabili nelle traduzioni del Nyingma Institute e di autori come Gedun Chopel).
Immagine generata AI









