
Intervento del coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil, Loris Scarpa
“Nel corso dell’incontro di oggi al ministero del Lavoro sull’ex Ilva con specifico riferimento alla
nuova procedura di cassa integrazione, a seguito dell’incidente dell’altoforno 1 verificatosi lo
scorso 7 maggio, sono state confermate le criticità in merito alla ripartenza di altoforno 2 che,
secondo il piano di marcia annunciato ai sindacati, ripartirà entro il 31 dicembre del 2025. La
nuova istanza dell’azienda prevede la cassa integrazione per 4.050 lavoratori, di cui 3.500 a
Taranto.
Occorre costruire una prospettiva non solo per la ripartenza degli impianti e dell’azienda ma anche
sul processo di transizione ecologica attraverso un piano industriale e ambientale che possa
finalmente traguardare l’obiettivo della decarbonizzazione. Sono necessarie maggiori risorse per la
ripartenza, per la manutenzione degli impianti e per dare prospettive certe a tutti gli stabilimenti
ex Ilva.

Inoltre, abbiamo chiesto di gestire questa difficile fase che riguarda l’ex Ilva anche attraverso
strumenti straordinari dalla formazione predisposta dall’azienda, a quella delle Regioni attraverso
appositi bandi per i lavoratori in cassa integrazione.
Chiediamo che, sulla questione della delicata vertenza dell’ex Ilva, si continui a tenere aperto il
tavolo permanente istituito a Palazzo Chigi con tutti i soggetti istituzionali responsabili al fine di
tenere insieme le questioni occupazionali, industriali ed ambientali.
Il prossimo incontro di aggiornamento al Ministero del Lavoro sarà il 3 luglio e riteniamo
indispensabile trovare le giuste risposte alle richieste della Fiom- Cgil per garantire la continuità
produttiva necessaria ad avviare il processo di transizione ecologica”.