
l’omaggio al Vice Brigadiere Carlo Legrottaglie, caduto in servizio
Maria Lucia Simeone
Nel silenzio sospeso di una giornata intrisa di dolore, anche Taranto ha reso omaggio a un uomo dello Stato: il Brigadiere Capo dei Carabinieri Carlo Legrottaglie, tragicamente scomparso durante un inseguimento, mentre tentava di fermare dei presunti rapinatori. Un sacrificio che ha scosso profondamente le coscienze e riacceso il senso più profondo di appartenenza e rispetto verso chi indossa una divisa.

Intorno alle 13, la città si è simbolicamente fermata. Un lungo suono di sirene ha squarciato la quotidianità cittadina, trasformandola in cordoglio e raccoglimento. Davanti alla Caserma provinciale dei Carabinieri, in viale Virgilio, si è svolto un momento di altissimo valore simbolico. In segno di solidarietà e fratellanza istituzionale, Polizia di Stato e Guardia di Finanza si sono schierate compatte accanto ai colleghi dell’Arma.
Una ventina di auto di servizio, con i lampeggianti accesi, ha fatto risuonare le sirene in un lungo, doloroso omaggio. Un suono lungo, penetrante, che ha attirato l’attenzione dei passanti, fermando il traffico e sospendendo per qualche istante il ritmo della città. I passanti si sono fermati, attratti da quel suono insolito che diventava, istintivamente, momento di rispetto e silenziosa partecipazione.
Non c’erano gradi, non c’erano distinzioni. Solo uomini e donne delle forze dell’ordine uniti dallo stesso cordoglio, dalla stessa consapevolezza, dallo stesso senso del dovere.
Il Vice Brigadiere Legrottaglie non è caduto solo come carabiniere, ma come servitore dello Stato, come simbolo di un impegno che non conosce tregua, neanche davanti al pericolo. Nell’ultimo suo giorno di servizio.
Oggi Taranto gli ha detto grazie. A modo suo. Con il suono delle sirene e il cuore stretto nel silenzio.