
“La Regione Puglia ha disatteso gli impegni presi e ad aggravare la situazione spunta un deficit da 350mln di euro”
Intervento del segretario generale della Fials Taranto, Emiliano Messina
“Carenza di personale infermieristico, tecnico (sia in ambito della prevenzione che della riabilitazione), e di ausiliariato, mancato adeguamento dei livelli di inquadramento del personale amministrativo e del Cup della Sanitaservice, mancato riconoscimento dei buoni pasto per tutti gli operatori sanitari e carenza nell’organico degli autisti e dei soccorritori del Sistema 118. Queste sono solo alcune delle problematiche del territorio di Taranto, per le quale più di un anno fa la Regione Puglia aveva preso l’impegno di risolvere.
Nello specifico: nessuna soluzione sulla carenza di infermieri e di operatori socio-sanitari, a causa del mancato avvio di una procedura concorsuale ormai concordata da tempo. Considerato quindi che dal bando all’assunzione servirà più di un anno (quindi si arriverà alle porte del 2027, va da se che questo nel frattempo comporterà un aumento del personale precario. Ed inoltre è facilmente intuibile che senza concorsi e senza investimenti non sarà possibile garantire l’assistenza di prossimità e il funzionamento delle COT e degli ospedali di comunità. Per non parlare di tutto il personale che sarà necessario al regolare funzionamento del nuovo ospedale, che, si spera, potrebbe essere attivo dal prossimo anno.
Poi c’è il nodo degli amministrativi e degli operatori Cup della Sanitaservice, che in altre province pugliesi sono inquadrati nel livello C del contratto Aiop, mentre a Taranto sono inquadrati nel livello B. Una disparità di trattamento che crea un disequilibrio fra i lavoratori non più tollerabile. Tant’è che molti di loro hanno scelto di ricorrere alle vie legali, che portano inevitabilmente la stessa Sanitaservice a sostenere spese aggiuntive non di poco conto.
Mentre sul discorso buoni pasto, nel corso di un’audizione in III commissione regionale, il direttore del dipartimento Salute, Vito Montanaro, aveva preso l’impegno di formulare entro la fine di giugno scorso una proposta per omogeneizzare il trattamento a tutto il resto del territorio regionale. Impegno questo mai mantenuto.
Un capitolo a parte invece merita il Sistema 118. Infatti, a Taranto era stata approvata una pianta organica di 384 unità fra autisti e soccorritori. Però nell’internalizzazione, avvenuta nel maggio 2023, ne furono presi circa 346.
Poi un altro anno di attesa per realizzare un nuovo bando per l’assunzione delle circa 40 unità mancanti. Ma stiamo parlando di un concorso che allo stato attuale delle cose non si è ancora concretizzato.
Anche in questo caso, va da se che le difficoltà nel gestire questo delicato servizio sono state superate solo grazie al sacrificio e allo spirito di abnegazione dei lavoratori, che in più di qualche occasione hanno dovuto rinunciare alle proprie ferie.
In sostanza, le strategie regionali finiscono sempre con il penalizzare la provincia di Taranto, questo è chiaro. E come se non bastasse, ora spunta un buco nel bilancio regionale di 350mln di euro.
Dunque, non vuole essere retorica, ma penso sia lecito domandarsi: che fine faranno tutte le promesse fatte? E perché i lavoratori della Asl e della Sanitaservice di Taranto devono continuare ad essere penalizzati rispetto a quelli delle altre province pugliesi?
La Fials Taranto ha denunciato tutto questo più volte nel corso dell’ultimo anno, ma la Regione Puglia non ha mai voluto dare risposte concrete.
In questi giorni invece, qualche politico sta tentando di riaccendere i riflettori su queste criticità. Ma non ci interessano slogan e annunci costruiti solo per fare campagna elettorale in vista delle imminenti votazioni. Adesso vogliamo i fatti”.









