Il 29 maggio 1985, nella finale di Coppa dei Campioni, 39 tifosi della Juventus morirono.
Quella sera sarà ricordata da tutto il calcio come la notte maledetta, 39 tifosi, di cui 32 provenivano dall’Italia per festeggiare la prima coppa juventina. Trovarono invece la morte.
Nel settore Z dello stadio(inadatto per ospitare una partita del genere) per sfuggire dalla furia degli hooligans ubriachi, furono schiacciati contro le balaustre o precipitarono dalle gradinate.
Inadeguato anche il servizio di sicurezza e l’ordine pubblico.
Resterà per sempre nella memoria degli appassionati di calcio, dei tifosi bianconeri e dei parenti delle vittime.
Quella coppa che la Juventus aveva sognato per 30 anni, arrivò nel peggiore dei modi, non sarai mai considerata come conquistata perché sarà sempre vivo il dolore di quella sera, specie per i giocatori bianconeri, costretti a giocare per l’ordine pubblico.
Molti la considerano un premio alla memoria delle vittime, coppa vinta nell’atmosfera surreale della sera, vinta davanti al settore crollato e transennato dello stadio Heysel.
Nessuno immaginava una tragedia del genere, tant’è che i giocatori andarono ad esultare sotto la curva. Ma rientrando a Torino, le notizie sconvolgenti fecero scomparire ogni traccia di felicità per la coppa appena vinta.
Anche Andrea Agnelli, ancora oggi, non sente sua quella coppa.
Marco Tardelli in occasione del venticinquennale , dichiarò che sbagliarono ad andare a festeggiare.
Per la società il 29 maggio sarà sempre ricordato da tutti i tesserati e tifosi bianconeri, con la speranza che non debbano mai più succedere certe tragedie.
Gianfranco Maffucci