In piazza Castello anche i Cobas e “Raggia Tarantina” con un simbolico carro allegorico
“Anche quest’anno, l’8 Marzo è sciopero generale di tutte le lavoratrici e i lavoratori contro la violenza fisica sulle donne, manifesta e ripugnante, e contro la violenza, subdola e invisibile, di un modello economico e sociale che impoverisce, precarizza, discrimina e sottomette, impedendo l’emancipazione delle donne dai legami tossici, violenti e spesso mortali di cui sono ancora vittime..” è l’incipit di un volantino diffuso questa mattina, 8 marzo 2022, in piazza Castello a Taranto, dall’USB.
In piazza Franco Rizzo segretario provinciale dell’organizzazione sindacale: “siamo qui in lotta contro l’ingiusto licenziamento di INES MARINO, colpevole di aver aderito al sindacato, contro le costanti violazioni di legge e di contratto, contro le quotidiane ritorsioni di un’azienda che continua impunemente ad operare per il Comune di Taranto ed altri committenti pubblici. Ma anche per molte altre vertenze a cominciare dagli asili nido. In lotta contro l’inaccettabile decisione del Comune di Taranto di tagliare le attività realizzate negli ultimi anni, sferrando un colpo mortale ai bassissimi salari dei lavoratori e alla qualità del servizio erogato. In lotta da anni per la stabilità lavorativa e l’aumento dei salari, contro la precarietà permanente imposta del sistema degli appalti; in lotta contro il nuovo bando di gara della Regione Puglia che prevede la chiusura di quasi tutte le cucine ospedaliere pugliesi, annunciando pesanti tagli all’occupazione e ai salari e un netto peggioramento del servizio ai malati. Abbiamo riscontrato finalmente un’apertura da parte del commissario prefettizio che si è mostrato ben disposto ad approfondire lo stato attuale delle varie vertenze proposte alla sua attenzione. Ci auguriamo che da qui si possa aprire una fase fatta di dialogo e confronto costruttivo nell’interesse dei lavoratori, ma anche degli utenti del servizio che viene volta per volta offerto (es. pulizie negli asili, mense ospedaliere…)”.”
Davanti a palazzo di città anche una rappresentanza dei Cobas.
Un altro messaggio da un carro allegorico portato in piazza dal collettivo RAGGIA TARANTINA; una neonata che prova a spegnere le ciminiere del siderurgico tappandone una con il suo ciuccio.
Taranto: la pandemia perenne. Nelle giornate di carnevale è tradizione irridere il potere costituito e mostrare tutte le contraddizione e le ipocrisie delle politiche intraprese. Mai un carnevale ci è sembrato più idoneo per ribadire che la salute dei tarantini è stata messa non al secondo, ma all’ultimo posto di qualunque amministrazione, che sia essa locale, regionale, nazionale o trans-nazionale. Ma poi in questi due anni abbiamo visto la politica rincorrere DPCM sempre più repressivi e divisivi, ma sempre meno utili per arginare davvero la pandemia, ma al di là della nostra personale opinione sull’ inutilità delle politiche di gestione dell’emergenza, siamo convinti che chiunque viva questo territorio si sia chiest* almeno 1 volta dove fosse tutta questa attenzione alla salute nella quotidianità tarantina, dove fosse quando la diossina entrava nel latte materno, dove fosse quando la inquinamento condannava la nostra città a malattie genotipiche, quando i nostri infanti di 7 anni e anche meno si ammalavano di tumore da fumatore incallito, dove era la coerenza quando si sono condannati interi settori economici al collasso per il virus invisibile, mentre le morti oggettive e documentate di questa città spingevano al massimo un Clini a dire che suo figlio non l’ avrebbe mai fatto crescere qui, dov’è questa coerenza quando gli spazi ci vengono sottratti dall’inquinamento? Dove è quando ai Tamburi nei maledettissimi Wind days viene proibito anche solo passeggiare nei parchi??? Dove è??? Questo carro è un allegoria abbastanza evidente alla contraddizione totale che c è tra la gestione dell’ emergenza pandemica e la gestione della quotidianità negata ai tarantini. Abbiamo scelto una bambina e non l’ abbiamo fatto a caso, per noi la rivoluzione serve e quanto mai indispensabile e o sarà femminista o non sarà, abbiamo scelto una bambina che nel nostro immaginario sovrasta completamente lo stabilimento perché le future generazioni si assumeranno il compito di tappare quelle ciminiere e lo faranno in maniera transfemmimista senza fobismi culturali, senza paura e senza ipocrisia, quel giorno vorremo esserci e se saremo ancora qui quel giorno ci saremo accanto alle bambine e ai bambini di Taranto accanto agli/lle adolescenti e a tutt* quell* che sono stanchi di vedersi costretti a fuggire da questa terra perché è stata sacrificata alle logiche del profitto, quel giorno ci saremo e pagherete un conto salatissimo, tanto salato quanto il secolo inquinato a cui ci avete relegato, scioglieremo le redini, spezzeremo le catene alzeremo al cielo i nostri bambini e le nostre bambine e voi, voi che ci governate, voi che ridere con i Riva per le morti di tumore, voi…sperate di non esserci, perché a carnevale ogni scherzo vale, ma quando si fa una rivoluzione, non si scherza più. RAGGIA TARANTINA
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