Il comparto agricolo pugliese rischia di perdere 142 milioni provenienti dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e da fondi nazionali, garantiti dal piano di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione. Lo scorso 31 dicembre è scaduto infatti il termine di spesa assegnato dalle regole europee per i fondi stanziati tre anni fa che l’amministrazione regionale non è stata in grado di erogare nei tempi previsti.
A complicare la situazione, la difficoltà delle imprese a programmare gli investimenti necessari per ottenere il cofinaziamento garantito dalle misure previste dal programma e, come se non bastasse, le difficoltà burocratiche nella presentazione delle istanze.
Sull’ argomento abbiamo sentito il il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro.
“I gravi ritardi della Regione pesano sulle spalle degli imprenditori. Le banche stanno iniziando a chiedere alle aziende la restituzione dei capitali anticipati per l’attuazione del Piano di sviluppo rurale. Per le piccole realtà che non hanno grandi capitali propri a disposizione, diventerà impossibile far fronte alle richieste di rientro delle banche. Il tetto di spesa è molto lontano, mancano 142 milioni di euro e rischiamo un disimpegno di 86 milioni di fondi Feasr ed i relativi fondi nazionali. La Regione Puglia ha avanzato informalmente il 10 gennaio una richiesta di deroga agli impegni di spesa per il 2019, dando la colpa ai ritardi nell’attuazione del Piano di Sviluppo Rurale causati dal contenzioso che si è sviluppato attorno ad alcune misure chiave del Piano.”
La Regione Puglia, è riuscita a centrare gli obiettivi di spesa?
“La governance regionale non riesce a costruire una strategia, un programma per reagire a queste difficoltà strutturali della Direzione agricoltura che non riesce a far fronte a questo impegno.
Oggi è necessario fare un fronte comune a difesa della Puglia. È molto complesso con le elezioni regionali dietro l’angolo, tuttavia è necessario fare questo sforzo per il futuro della nostra terra. È necessario spendere tutto il peso politico della Puglia e dell’Italia per ottenere la deroga sulla spesa 2019 per il PSR. Non solo con l’impegno della Regione, ma anche delle Organizzazioni di categoria, del ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova, dei parlamentari europei pugliesi.”
Certo – conclude – non compete a un’Organizzazione di categoria entrare nella contesa elettorale, ma è sotto gli occhi di tutti lo stato in cui si trova la Regione Puglia e questo non giova a un comparto delicato ma strategico come quello dell’agricoltura».