Secondo incontro in videoconferenza dell’associazione presieduta da Antonio Pepe
Secondo incontro in videoconferenza organizzato dall’ Associazione Consumatori Utenti Europei, coordinato dal collega Eugenio Caliandro, per affrontare temi di grande attualità e di interesse sociale, con riferimento al periodo che stiamo vivendo di grave emergenza sanitaria. Una emergenza che è stata oggetto del primo incontro e che vede associarsi un’ altrettanto complessa crisi di natura economica; e questo è stato il tema trattato nell’incontro di mercoledì 6 maggio. Incontro introdotto dal presidente dell’associazione, dottor Antonio Pepe. “ Una nazione vive se l’imprenditoria vive, se si produce lavoro e beni; gli ultimi dati sulla nostra economia parlano di un spaventoso calo del Pil del 9,5%, per alcuni addirittura dell’11,2%”. Per il presidente Pepe “occorre rimboccarsi le maniche e lavorare per il territorio; l’impresa sostiene la famiglia e la famiglia fa girare l’economia.”
Numerosi e qualificati gli interventi che hanno messo in luce le tante problematiche sorte a seguito del lockdown:
Massimo Fiaschi, Segretario Generale ManagerItalia
– Incentivare il settore turistico agendo sul costo del lavoro
Enea Franza, Economista e dirigente Consob
– Le misure adottate dall’UE per l’Italia – Le difficoltà riscontrate dalle nostre imprese nell’accesso al credito. L’esempio di Francia e Germania
Giuseppe Maria Pignataro, Economista
– Idoneità degli interventi messi in campo dal governo e dall’Europa per superare la crisi economica in atto nel nostro Paese
Michele Carriero, Esperto in Finanza d’impresa
– Il rapporto banche-imprese ai tempi del Corona-virus
Corrado Martinangelo, Presidente Agrocepi
– La situazione del comparto agricolo: credito e fisco sui piatti della bilancia. Gli incentivi per la categoria
Onofrio Spagnoletti Zeuli, Presidente onorario Confagricoltura Puglia
– L’accesso al credito per il comparto agricolo. La mannaia tributi e tasse. La questione della manodopera
Andrea Tommasini, Presidente Confimprese sociali
– Il settore turistico: l’impatto della crisi su agenzie di viaggio, ristoranti e strutture ricettive. Matrimoni ed eventi.
Fabrizio Santorsola, Presidente Fiba Confesercenti Puglia
– Le difficoltà del settore balneare per la stagione 2020. Criticità: burocrazia e riduzione degli introiti
Giuseppe Chiarelli, Direttore Confcommercio Puglia
– La crisi del commercio: proposte e misure anti-crisi
Erino Colombi, Vice Presidente nazionale CNA
Stefano Uccella, Presidente CNA Agroalimentare Lazio
– “Artigianato e agroalimentare: le difficoltà di accesso al credito: le conseguenze della crisi le possibili misure di sostegno per i comparti”
In tutti gli interventi è stato evidenziato come, pur comprendendo la complessità di una situazione inedita, senza precedenti, sicuramente i provvedimenti adottati, sia a livello nazionale sia a livello europeo, si sono rivelati quantomeno insufficienti, se non inadeguati ad affrontare le tante emergenze sorte. La generale opinione è che non sia possibile proseguire solo con alcune forme di sostegno al reddito, soprattutto non per lunghi periodi ancora, e che occorra invece pianificare azioni più dirette a sostenere i vari comparti produttivi, affinché sia possibile rilanciare l’economia, quindi il lavoro, quindi i consumi. Molte perplessità in relazione al decreto del presidente del consiglio dei ministri che ha predisposto un sistema di garanzie per le imprese nei confronti delle banche. Nei fatti le banche, che a loro volta sono imprese, e come imprese si muovono, hanno stanziato dei fondi per i prestiti destinandoli ovviamente a quei clienti in grado di offrire migliori garanzie. Tra l’altro i tempi sono quelli normali di ogni istruttoria e possono andare anche a 60 giorni; il tasso mediamente intorno all’1,4%. Le imprese oggi hanno bisogno immediato di liquidità; hanno bisogno di finanziamenti a costi bassi. Altro aspetto sicuramente è quello della fiscalità; è stato innanzitutto sottolineato come nei periodi in cui le aziende sono rimaste ferme, molte lo sono ancora, non hanno prodotto fatturato ma hanno dovuto e continuano a sostenere costi. L’ idea di rinviare il pagamento di tasse e contributi non può essere ritenuta risolutiva; occorre uno “sconto” speciale sulle tasse almeno intorno al 25%. Anche a livello europeo il MES, pur con condizioni diverse, resta in ogni caso una forma di ulteriore indebitamento. Così come parlare di recovery BOND non interviene sul vero problema che è quello di sostenere gli investimenti produttivi. Non c’è settore che non sia gravato dalla grave crisi economica; anche quello alimentare, che ha visto ridurre notevolmente le vendite a causa della chiusura del comparto ristorazione. Per non parlare del turismo che ha subito una perdita negli ultimi tre mesi misurabili in 9,4 miliardi in riferimento ai turisti stranieri. Tanta incertezza per la prossima stagione estiva, in particolare per quanto riguarda la gestione degli stabilimenti di balneazione; a tutt’oggi mancano indicazioni puntuali. Per poter allestire una spiaggia si prevedeno 40 giorni e quindi siamo in fortissimo ritardo. In ultima sintesi per ipotizzare un’avvio di ripresa, che sicuramente sarà problematica e daei tempi lunghi, occorre intervenire subito su alcuni fattori:
- credito agevolato e in tempi rapidi alle imprese
- interventi concreti sulla fiscalità con riduzione delle tasse e non solo con il rinvio dei pagamenti
- indicazione in tempi rapidissimi dei protocolli per la gestione di tutte le attività, in particolare quelle del comparto turistico.