Intervento del fisioterapista Renzo Nobilio
Oggi parleremo di alcuni sistemi che sono alla base delle patologie e forse sono la chiave per una vita più sana e più duratura.
In questi giorni la parola stress è molto usata: vedremo quali sono alcuni dei fattori che contribuiscono a tale condizione e come è possibile porvi rimedio.
Parleremo di alcuni sistemi del corpo coinvolti, di strumenti per misurare variabili legate a questi sistemi, di studi che stanno portato nuove branche della medicina a lavorare verso nuove frontiere.
Ma soprattutto capirete, spero, l’importanza del ruolo che le nostre amate figure sanitarie svolgono e l’importanza dei consigli che danno.
Il nostro corpo è una macchina complessa dove le reazioni chimiche si alternano e si mescolano alle reazioni bio-elettriche.
Queste ci fanno muovere, respirare, vedere, avere emozioni, controllano la nostra digestione, il nostro respiro, il nostro stato d’animo.
Il tutto per funzionare bene ha bisogno di un controllo e di un omeostasi, temine che possiamo anche spiegare, per semplificare, con la parola equilibrio.
Un sistema di difesa e di controllo molto complesso della macchina uomo è il sistema nervoso autonomo.
Che cos’è? Il sistema nervoso autonomo (SNA), o chiamato anche sistema nervoso vegetativo o viscerale, è quell’insieme di cellule e fibre che innervano gli organi interni e le ghiandole; il tutto senza il controllo volontario.
Poi c’è il sistema nervoso volontario che è adibito al controllo ad esempio dei movimenti ed è costituito da porzioni anatomicamente e funzionalmente distinte ma sinergiche:
Il sistema nervoso vegetativo è suddiviso in: Parasimpatico ed Ortosimpatico (altrimenti noto come simpatico); in genere questi due sistemi regolano in senso opposto lo stesso organo, si dice che sono “contrapposti”.
Para ed ortosimpatico controllano: l’intera muscolatura liscia (la muscolatura bronchiale, gastro-intestinale, vasale, del tratto genito-urinario), le secrezioni ghiandolari, la funzionalità cardiaca e alcune fasi del metabolismo del glucosio e dei lipidi. I due sistemi agiscono in senso opposto sui diversi organi.
Ad esempio…
Per i polmoni
Il sistema ortosimpatico provoca il rilasciamento della muscolatura bronchiale, mentre il sistema parasimpatico la contrazione e l’aumento delle secrezioni.
Azione sul cuore
La frequenza cardiaca e la forza di contrazione del cuore vengono amplificate dall’ortosimpatico, in senso opposto agisce il parasimpatico.
Così anche a livello del tratto gastro-intestinale:
l’ortosimpatico agisce diminuendo la motilità e inducendo la contrazione degli sfinteri; viceversa il parasimpatico accresce la motilità e il tono della parete intestinale (quindi agire su questi sistemi aiuta anche chi soffre di stipsi ad esempio).
Quando questi sistemi non sono in equilibrio ci portano ad stato di maggior consumo e di maggior stress della nostra preziosa macchina.
Noi fisioterapisti possiamo avvalerci delle mani, e da qualche tempo di alcuni strumenti per favorire questo equilibrio.
Generalmente le persone si rivolgono a noi fisioterapisati quando hanno dolore.
Noi “comunichiamo” con il paziente attraverso un azione sui tessuti attraverso la cute.
Nei tessuti una stimolazione dei componenti recettoriali meccanici troppo forte e ripetuta nel tempo crea un iperattività e il rilascio di mediatori infiammatori; la stimolazione meccanica dolce dei recettori invece rilascia meno mediatori.
La strada che percorrono tali informazioni “dolci” passa per il midollo spinale,nella colonna vertebrale inducendo una sensazione di piacere e aiuta a ridurre il rilascio di mediatori infiammatori (arco riflesso).
Dalla componente neurale della colonna vertebrale l’impulso sale al sistema nervoso centrale con una maggiore attivazione del sistema parasimpatico, diminuendo l’attività ortosimpatica.
(IL GENTIL TOCCO)
Questa stimolazione del sistema parasimpatico ha un noto effetto antinfiammatorio. La bilancia si può riequilibrare.
Ma questa attività nervosa è misurabile?
La risposta è sì. Esistono degli strumenti simili agli elettromiografi che riescono a darci una misurazione affidabile di tale attività che hanno permesso l’esecuzione di diversi studi.
Abbiamo parlato di “gentil tocco”.
Si utilizza nelle sessioni di trattamento manuale.
Inoltre da qualche anno sono a disposizione degli operatori, delle apparecchiature che attraverso la stimolazione di micro-correnti dall’intensità bassissima dell’ordine dei micro ampere (e quindi molto vicine alle correnti biologiche del nostro corpo) riportano risultati ancor più veloci rispetto ai metodi classici.
L’azione manuale e l’azione delle microcorrenti, permettono l’attività sinergica delle mani e dell’energia elettrica tramite l’utilizzo di guanti conduttivi, e può essere rivolta oltre che ai tessuti corporei in generale anche in maniera più specifica e diretta verso il nervo vago.
Cosa significa ciò e cos’è il nervo vago?
Il nervo vago è un particolare nervo che appartiene alla famiglia dei nervi cranici ,cioè parte direttamente dal cranio non passando per la colonna.
Ha componente parasimpatica, controlla tutta la muscolatura liscia non controllata dai nervi oculomotore, faciale e glossofaringeo e dai nervi spinali, che controllano solo alcuni visceri (ad esempio l’ultimo tratto dell’intestino). In particolare innerva sia l’intestino che lo stomaco.
È la causa del singhiozzo tanto per capirci.
Il nervo vago è responsabile della frequenza cardiaca (che approfondiremo fra poco)della peristalsi gastrointestinale, della sudorazione e di alcuni movimenti della bocca, inclusi i muscoli del parlato e della respirazione (tenendo aperta la laringe). Riceve inoltre sensazioni dall’orecchio esterno.
Gli esperimenti con le correnti, con lo yoga e con tecniche manuali dolci hanno dimostrato che è possibile ottenere:
Azione anti-ipertensiva,
Azione anti-infiammatoria,
Azione regolatrice dei disturbi dell’umore,
Azione anti-BPCO ed asma,
Azione anti-dismetabolica,
Azione anti-epilettica,
Dissuefazione in tossicodipendenza.
Altri studi ci hanno confermato anche che l’uso di indumenti compressivi, come calze elastiche che applicano un azione compressiva e quindi anche di leggera stimolazione recettoriale, favoriscono notevoli miglioramenti.
Indossare calze elastiche ha ridotto la sensazione di disagio soggettivo (ad es. dolore; affaticamento; gonfiore) degli arti inferiori.
L’aumento della frequenza cardiaca dopo 1 ora e 3 ore era significativamente maggiore nel gruppo senza calze.
Un indicatore dell’attività del nervo parasimpatico ha mostrato valori più alti sia con che senza calze durante il periodo di seduta di 3 ore.
Altra azione importante che possiamo svolgere è quella sul cuore.
Il cuore, come abbiamo detto in precedenza, è influenzato dal sistema nervoso autonomo, e questo è facilmente intuibile dal fatto che il cuore batte da solo (e per fortuna direi).
Ma un suo sovraccarico potrebbe portare dei problemi.
Come abbiamo visto, per misurare la performace di un sistema c’è bisogno di poter analizzare dei dati per poi poterli confrontare.
Un dato misurabile, oltre al numero di battiti per minuto, è la Frequenza Cardiaca (HRV). Che in parole molto semplici è il tempo che trascorre tra due battiti successivi.
Mediamente i battiti cardiaci in un adulto sono 60 al minuto, ma non sempre sono uno al secondo, a volte il tempo che intercorre fra un battito e l’altro è differente e lavorare su questa differenza risulta un vantaggio di non poco conto per il bene della nostra salute.
Come farlo? Questo valore, legato comunque alla frequenza cardiaca, è collegato a sua volta al sistema simpatico-vagale e a fattori esterni sia fisici che psicologici.
Fattori importanti che influenzano tali dati sono:
– respirazione;
– pressione sanguigna:
– termoregolazione;
– sistemi endocrini come la renina angiotensina;
– e altri.
Pertanto:
Si è visto che in soggetti sottoposti a stress cronici come lavori usuranti e una vita disordinata, la variabile HRV è tendenzialmente alta e in questi soggetti si è misurato che l’attività del simpatico viene aumentata con conseguente aumento dei fattori negativi e infiammatori che possono portare altre patologie.
Si è inoltre visto che durante le fasi di rabbia, si ha sia un aumento della frequenza che un aumento della variabilità dell‘ indice HRV, che creano un picco dell’attività simpatica.
Invece è facile intuire che una vita regolare attiva tiene regolari questi valori.
Possiamo agire su due fattori dall’esterno: respirazione e circolazione e pressione sanguinea.
Attraverso degli specifici esercizi si può migliorare la respirazione. La respirazione che è connessa al nervo vago fa si che si migliori tono vagale.
L’ attività del vago può essere migliorata anche attraverso l’ausilio di tecnologie quali microcorrenti e biorisonanza.
La circolazione sanguinea migliora attraverso l’attività fisica in gran parte, con l’ausilio di calze compressive e tecnologie adeguate per aiutare ancor di più il corpo a tale scopo.
Ma qual è la terapia fisica più adeguata? Secondo un documento dell’OMS del 2016, almeno 150 minuti a settimana di attività fisica per gli adulti, 60 minuti al giorno per bambini e giovani.
Il 60% degli Italiani non pratica sport o attività fisica, contro una media europea del 42%.
L’Inattività ha costi sociali diretti (salute, SSN), e indiretti (congedi per malattia, inabilità al lavoro, disabilità, ecc), per un totale di 910 milioni di euro ogni anno per 10 milioni di abitanti (oltre 5 miliardi/anno in Italia).
Per tornare alla domanda, qualsiasi tipo di attività va bene basta che si concili con le attitudini e i piaceri propri.
Ora la frase: “FAI UNA VITA SANA”, ha molto più senso?
Perché come come dice un detto: “Dio perdona i tuoi peccati”, ma il tuo sistema nervoso no.
Renzo Nobilio
Fisioterapista specializzato in osteopatia terapia manuale e operatore specialist manutech bh
Cell. 329/5798888
www.renzonobilio.wordpress.com
fb: renzo nobilio fisioterapista osteopata posturologo
gruppi fb: manutech microcorrenti; my lymf; sindrome metabolica.
Ricerca e fonti
Dal lavoro di ricerca e presentazione dei Dott. A. CAVEZZI, R. COLUCCI, R. PACASSASSI, PIERGENTILI, PATRIZI (Terapia Fisica quale ausilio per il Sistema PNEI e la RESILIENZA) DAL LAVORO: Del Dott. Pino Di Ionna (Heart Rate Variability).
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