Nota di Sardelli (Cgil), Lacorte (Cisl), Messina (Uil) e Andrisano (Fials), indirizzata alla direzione della Asl Taranto, resa pubblica e qui di seguito riportata
TARANTO – Citiamo solo alcuni episodi recenti resi noti dalla stampa, senza considerare altri episodi minori che altrove in Italia hanno attenzione e visibilità mentre nella Asl Taranto restano al chiuso mentre gli operatori lanciano il loro SOS:
– Marzo 2022: chiusura della Medicina dell’ospedale di Martina Franca.
– Aprile 2022: chiusura della Medicina dell’ospedale di Manduria.
– Maggio 2022: blocco dei ricoveri per le Malattia Infettive dell’ospedale Moscati.
Basta fare una ricerca in Internet per constatare ancora una volta quanto siano distanti i risultati dalle parole quando si parla di prevenzione del rischio, purtroppo anche negli ospedali della Asl Taranto.
Le segreterie provinciali di Fp CGIL, CISL FP, UIL Fpl, Fials, fanno richiesta alla Asl Taranto di conoscere, per il tramite dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), informazioni e documentazione inerente agli infortuni da contagio Covid (lettera e, comma 1 , articolo 50, Decreto Legislativo 81 del 2008- “Testo unico per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”). Tale richiesta viene ritenuta irrinunciabile a causa delle crepe emerse nelle garanzie di sicurezza e di salute, per gli operatori e per gli utenti, tanto da rendere, a parere di queste OO.SS., inevitabile un ricorso alle autorità da parte degli RLS che parallelamente alla presente vengono convocati, vista la parziale sufficienza delle misure adottate per la prevenzione e la protezione dai rischi.
Fp CGIL, CISL FP, UIL Fpl e FIALS non accettano l’idea che emerge dagli articoli di stampa, tesi a rappresentare la nascita dei focolai come causata anche da una sorta di sufficienza e di superficialità nella condotta degli operatori che invece, assieme ai pazienti, sono le prime vittime della parzialità dei protocolli di sicurezza (D. Lgs. N. 81/2008) e dei programmi attuativi del D. Lgs. N. 231/2001 . Le OO.SS. hanno ascoltato gli operatori interessati dai focolai recenti scoprendo che non è stato attivato alcun “audit” da parte della Asl Taranto attraverso gli organismi preposti, se non precipitose campagne urgenti di tamponi; così come scarsamente e inadeguatamente rintracciabili sulla pagina internet della Asl Taranto risultano eventuali protocolli operativi contro il rischio Covid, anche nello specifico proprio dei reparti colpiti dagli ultimi focolai. Per porre rimedio a questi preoccupanti “buchi” operativi, Fp CGIL, CISL FP, UIL Fpl e FIALS chiedono un confronto urgente con il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP), con il Risk Management e con gli RLS, per comprendere quali sono i motivi che hanno causato i focolai e quali azioni vengono adottate per rendere davvero efficiente la prevenzione prevista dalle norme. Intanto mentre siamo costretti a formulare queste denuncia, a conferma di quanto la Asl Taranto utilizzi come “modus operandi” l’emarginazione dei Sindacati e dei loro RLS, nei posti di lavoro interessati dai focolai avvengono radicali modifiche organizzative con ricadute sul personale senza adempiere all’obbligo delle relazioni sindacali e del rapporto con gli RLS: tanto va recuperato con la massima urgenza.