Affrontiamo insieme un discorso vasto e complesso… l’artrosi di ginocchio.
Cosa è l’artrosi?
Iniziamo con il dire che è una delle patologie più comuni ,è una patologia reumatologica che interessa le articolazioni e una delle strutture che la proteggono, la cartilagine.
Le cartilagini vanno incontro ad usura, mettendo a contatto la spongiosa dei due capi ossei.
Ovviamente spesso generano una reazione infiammatoria e dolore.

Quando avviene ciò ci si rivolge al medico e si eseguono delle indagini radiografiche.
Queste immagini, non sempre positive, e il parere dei medici ci costringono al riposo con il pensiero fisso che va al bisturi e alle protesi.
Attualmente si praticano in Italia dai 55000 ai 60000 interventi di posizionamento protesi (solo ginocchio).
Difatti, secondo alcuni dati, di queste problematiche ne soffre circa il 5% della popolazione adulta ed il 20% di quella anziana.
Questi dati sono in continua crescita secondo le fonti a disposizione .
Fortunatamente, ci sono anche altre possibilità oltre alla terapia chirurgica, che possiamo percorrere lasciando questa opzione per ultima e non per prima scelta.
Tra queste la FISIOTERAPIA MUSCOLOSCHELETRICA E L’ESERCIZIO TERAPEUTICO.
Gli studi dimostrano che tali opzioni non solo migliorano il dolore e la funzione in quanto tale ,ma permettono un miglioramento a livello psichico ed emotivo (il dolore cronico può causare stati ansioso-depressivi).
COSA FACCIAMO IN CASO DI DOLORE?
Ci rivolgiamo al nostro medico ortopedico di fiducia che, dopo un’attenta valutazione, esprimerà la sua diagnosi, magari escludendo patologie gravi e andando a trovare la vera causa scatenante il dolore, che potrebbe anche trovarsi al di fuori dell’articolazione.
Un carico alterato del corpo, ad esempio dato da una deambulazione errata, potrebbe portare un sovraccarico sull’articolazione e creare dolore ed infiammazione.
Esempio comunissimo è dato dal piede piatto associato alla presenza di un alluce valgo, il quale a sua volta può essere comparso in seguito ad uno squilibrio muscolare generale dei muscoli della gamba: ciò fa si che il ginocchio tenda ad essere sovraccaricato nella zona mediale, dove si manifesta il dolore (con più frequenza), e creare una degenerazione importante nella regione laterale (rilevabile con le classiche radiografie) in quanto viene alterato il normale asse di movimento.
E dopo l’ortopedico che si fa?
Ci rivolgiamo magari ad un fisioterapista laureato, che è l’unica figura professionale che può gestire la patologia.
Ci sono diverse metodiche finalizzate alla risoluzione del problema.
Il fisioterapista sottopone il paziente a nuova anamnesi e valutazione clinica, al fine di individuare la metodica più idonea.
Generalmente la prima fase del trattamento mira a decongestionare il ginocchio, che appare spesso gonfio edematoso ed infiammato.
Si possono usare varie tecniche come il drenaggio linfatico manuale oppure il bendaggio compressivo.
Personalmente io utilizzo il “linfodrenaggio elettro-manuale” il quale, tramite l’utilizzo di micro-correnti, velocizza il processo di decongestione.
Ciò permette di ammorbidire i tessuti periarticolari e restituire tonicità alla muscolatura, attraverso la stimolazione della circolazione veno-linfatica.
In seguito si possono usare tecniche manuali per il recupero del range articolare .
Possono essere usati per gestire la patologia a lungo termine anche i campi magnetici ultra deboli.
Una volta gestito il dolore, si passa ad un recupero muscolare specifico atto a correggere le problematiche posturali riscontrate nella visita.
Il nostro ortopedico può tornarci utile nella fase infiammatoria con l’utilizzo di tecniche infiltrative di farmaci specifici che migliorano il dolore o con l’ultilizzo di acido ialuronico, un “lubrificante naturale” che aiuta la protezione e l’idratazione della nostra cara articolazione.
È dimostrato, però, che le sole tecniche infiltrative non riescono a risolvere la problematica.
Se vengono utilizzati prevalentemente farmaci cortisonici, questi possono aggravare la situazione poiché a lungo termine hanno azione litica sui tessuti.
Solitamente si guarisce dal solo dolore e dall’infiammazione, in quanto l’articolazione danneggiata difficilmente riprende la propria integrità strutturale. A questo punto il paziente dovrà cambiare le proprie abitudini per aggirare il problema.
Una muscolatura tonica permette di alleggerire il carico sulle articolazione e compensare eventuali danni.
Il movimento migliora aspetti emozionali e ci da sensazioni positive anche agendo su ormoni e risposte immunitarie positive.
Perdere peso, spesso, è un cofattore positivo per l’artrosi.
Pertanto questa patologia deve essere gestita da un team che prevede al suo interno più figure professionali, quali: medico, fisioterapista, nutrizionista, personal trainer ecc.
Allo stesso tempo il movimento, migliorare le proprie abitudini e trovare una attività adatta al proprio stile di vita è importantissimo.
Ma quali attività fisiche sono indicate?
Spesso mi fanno questa domanda , ci sono anche studi sulle attività migliori da fare,ma io rispondo sempre con la stessa cosa: “fai ciò che ti piace, basta che fai qualcosa”.
Perché non il ballo? Il nuoto? Una camminata?
Tra il divano e queste attività sicuramente preferisco consigliare il movimento, anche se l’attività dev’essere mirata e gestita bene, affinché apporti benefici; ma…:
“Recenti studi ,aimè per i più pigri e gli amanti delle soluzioni facili e degli integratori magici, hanno dimostrato che una delle soluzioni migliori è l’allenamento con i pesi.
La cara e vecchia ghisa.
“La verità è che l’unico agente in grado di stimolare il rigeneramento tissutale a livello dell’articolazione è l’esposizione al carico.
Nessun farmaco ad oggi può incrementare la massa ossea, cartilaginea, legamentosa e muscolare come l’esercizio con pesi”. (cit. #paintotrain)
Ovviamente questi carichi vanno dosati e gestiti da personale esperto e qualificato e gli esercizi andranno “cuciti” su misura sulla persona.
Soluzioni alternative alla chirurgia esistono, ma bisogna sempre affidarvi a professionisti veri. A tal proposito vi consiglio di verificare sempre sul sito dell’ ordine dei fisioterapisti così come quello dei medici e dei biologi nutrizionisti, prima di affidarvi a dei ciarlatani.
Teniamo lontano il bisturi ,rimaniamo in salute cambiando le nostre abitudini ,ci vuole fatica ma si può.
Alcuni studi
Bricca et al (2019) Impact of exercise on articular cartilage in people at risk of, or with established, knee osteoarthritis: a systematic review of randomised controlled trials. BMJ
👥Madej et al (2016) Unloading result in rapid loss of TGFβ signaling in articular cartilge: role of loading-induced TGFβ signaling in maintenance of articular chondrocyte phenotype?
👥Schoenfeld et al (2015) Effect of resistance training frequency on measures of muscle hyperteophy: a systematic review and meta analysis. Sports Med
Renzo Nobilio
Fisioterapista specializzato in osteopatia terapia manuale e operatore specialist manutech bh
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