Riceviamo e pubblichiamo:
Arrivare a ridicolizzare l’immagine Sacra della Madonna su una locandina, per pubblicizzare una manifestazione enogastronomica a fini di lucro, utilizzando impropriamente il brand delle cozze tarantine, in una città come Taranto che ha una storia e una cultura religiosa proprio verso la Madonna (vedasi la processione dell’Addolorata durante la Settimana Santa quando dei pescatori arrivano a spendere oltre 50.000 euro per aggiudicarsi l’asta per portare la statua della Madonna), vuol dire aver perso il senno; non amare questa città baciata da Dio per la sua bellezza e martoriata dagli uomini per mille motivi, tra questi quelli ambientali.
Un colapasta che versa gli spaghetti in testa alla Madonna con il bambino in braccio, pronto a servire a tavola con una tovaglietta, non offende solo Taranto, ma l’intera regione. Si è schernito anche l’autore della “Madonna con Bambino” Bartolomeo Cavarozzi, detto Bartolomeo de’ Crescenzi. Quello che più mi sorprende è che, dietro a questa manifestazione, ci sarebbero dei professionisti.
La promozione di Taranto non può passare da questi messaggi promozionali che sortiscono l’effetto contrario, ovvero penalizzare le aziende, le imprese di somministrazione, tutto l’indotto che finalmente si sta riprendendo dopo tanti anni di crisi, ma soprattutto l’intero territorio jonico.
A chiunque sia stato l’autore, anche se si fosse trattato di Michelangelo, avrei detto: Vergogna.
Chi ha il potere di eliminare questa immagine dalla circolazione e di non associare assolutamente l’evento a Taranto, lo faccia: Il Sindaco, il Vescovo, le associazioni di categoria, così come lo stiamo già facendo noi dell’Associazione Autonomi e Partite Iva in tutta Italia.
Raffaella Spina Coordinatrice Provincia di Taranto dell’Associazione Nazionale Autonomi e Partite Iva
foto copertina di repertorio
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