Organizzato a livello nazionale dal Comitato Giustizia Sospesa
Si è svolto anche a Taranto il flash mob organizzato dal Comitato Giustizia Sospesa. Un gruppo di avvocati ha depositato davanti ai cancelli del tribunale ( non è stato loro consentito di arrivare nei pressi dell’ingresso) alcune copie dei codici.
Il Comitato Giustizia Sospesa è una organizzazione che si autodefinisce indipendente, e rappresenta solo una parte dell’avvocatura. A Taranto su circa 3200 iscritti la partecipazione è risultata modesta. Va detto che proprio oggi, anche a seguito di una intensa attività dell’Ordine, presieduto dall’avv. Fedele Moretti, è stata pubblicata un’ordinanza del Tribunale che dispone la graduale ripresa delle attività giudiziarie in gran parte sospese di fatto a causa dell’emergenza sanitaria.
Un’iniziativa che pone all’attenzione dell’opinione pubblica una serie di istanze del mondo forense.





Queste in sintesi le richieste pubblicate sulla pagina del gruppo (QUI)
CHIEDIAMO:
– di essere sentiti per contribuire all’adozione di interventi urgenti e concreti che consentano alla giustizia di ripartire davvero;
– di essere riconosciuti per quello che siamo: una componente essenziale del sistema produttivo;
– di partecipare ai processi decisionali che determinano, modificano, incidono sulla nostra attività;
– di contribuire alla programmazione di un sistema di gestione dell’attività giudiziaria che ne assicuri lo svolgimento ordinato e regolare anche in caso di recrudescenza dell’epidemia.
PROPONIAMO:
– l’uniformazione nazionale dei protocolli giudiziari, nel rispetto di poche e motivate esigenze particolari, perché possiamo lavorare con informazioni chiare e univoche;
– lo sblocco dell’attuale paralisi del sistema giudiziario, attraverso:
o la programmazione di un sistema uniforme ed efficiente di gestione dell’attività giudiziaria civile, penale, amministrativa e tributaria che consenta lo svolgimento regolare delle cause e il completamento delle attività amministrative connesse senza interruzioni e nel rispetto delle esigenze di tutela della salute;
o l’avvio immediato dell’attività delle cancellerie, mediante un mix di misure (accesso remoto al PCT, possibilità di aggiornare i fascicoli in smart working, turnazione nel presidio delle cancellerie) per lo smaltimento dell’arretrato;o l’avvio immediato delle attività di udienza attraverso un mix di misure (udienze in presenza su appuntamento, con accesso contingentato alle aule; udienze da remoto e trattazione scritta di tutte le udienze che non richiedono la presenza delle parti);
o recupero del tempo della sospensione straordinaria, se necessario con estensione pomeridiana degli orari di udienza.
servizio fotografico Gianfranco Maffucci – oltreilfatto
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