Riceviamo e pubblichiamo
Nonostante l’emergenza covid a Taranto continua lo spettacolo squallido offerto dai soliti attori, Governo, Mittal e parti sociali. Qualcuno lo definiva “Il miglior accordo possibile nelle peggiori condizioni”, altri invece definivano Mittal un imprenditore serio e chi invece affermava che l’Ilva fosse un gioiello. Dagli ex Ministri dello Sviluppo Economico Di Maio e Calenda passando per i vari sindacalisti si sono sprecati fiumi di encomi per i nuovi “padroni”. Nessuno resterà senza lavoro, con i lavori A.I.A che dovevano essere conclusi nel 2015 prima e con il nuovo Dpcm, del 29 Settembre, nel 2023.Oggi Arcelor Mittal annuncia il nuovo piano industriale, queste le richieste del colosso francoindiano: un miliardo di euro per far entrare lo Stato nel capitale sociale, 200 milioni di euro a fondo perduto come bonus Covid, 600 milioni di euro come prestito garantito dalla Sace. Questo garantendo la costruzione di un solo forno elettrico tra 4 anni. Sul piano occupazionale vorrebbero passare entro il 2020 da 10.700 dipendenti a 7.500 con 3200 esuberi a cui vanno aggiunti i 1600 in forza a Ilva in As, sbattendo fuori subito 3300 persone.Se si considera che la situazione ambientale non è per niente migliorata e che ora ci saranno altre famiglie che dovranno fare i conti con la retribuzione ridotta e che i malati continuano ad aumentare nel nostro territorio, possiamo affermare che questo l’accordo del 6 settembre 2018 è stato un fallimento totale. Lo abbiamo detto in tutte le salse, ma una politica sorda coadiuvata da sindacati che hanno pensato solo a non perdere tessere hanno preferito far finta di niente. L’unica strada possibile è l’ Accordo di programma cosi come é avvenuto a Genova e Trieste, nessun tavolo deve più esistere se le parole chiave non saranno chiusura immediata, smantellamento, bonifiche, decontaminazione dei terreni inquinanti con le maestranze adeguatamente formate, incentivo all’esodo e beneficio amianto per i lavoratori. Un futuro diverso per Taranto sarà possibile solo con l’unione di tutti, cittadini e lavoratori sotto un unica bandiera, TARANTO LIBERA.Mittal con un Governo serio sarebbe stato cacciato a calci in culo, una Procura seria avrebbe già arrestato questi peraonaggi per truffa, ma sicome siamo nel paese dei balocchi, Taranto continua a pagare un prezzo altissimo per le nefandezze di una politica scellerata e inadeguata.
Consigliere Comunale Battista.