Quello che ci raccontiamo si.
Qualunque cosa ci sia successa nel passato pare non sia possibile cambiarla, a meno che di non possedere la macchina del tempo, ma la storia che ci raccontiamo a riguardo nella nostra testa, possiamo assolutamente cambiarla
Spesso ci capita di dire una cosa ma di “sentirne dentro” un’altra. Come se viaggiassimo su binari che vanno in direzioni opposte. Il risultato è che non arriviamo in modo soddisfacente da nessuna parte, zigzaghiamo qua e là. Questa contraddizione è una delle cause centrali dei nostri insuccessi: non essere allineati tra ciò che affermiamo e ciò che sentiamo, tra ciò che diciamo di volere e ciò che facciamo riguardo ai nostri scopi.
Attori, fantasisti e registi delle nostre storie
A vederla così sembrerebbe semplice, basterebbe allineare le varie parti di noi (mente, cuore, emozioni, sessualità e azioni) per arrivare a realizzare ciò che ci proponiamo, senza distrazioni. Ma la volontà da sola non basta: quando inciampiamo, cadiamo e, il più delle volte, rinunciamo. A questo punto spesso ci “inventiamo” una bella storia e ce la raccontiamo fino a sentirci liberi dalla nostra responsabilità, addossando spesso all’altro da noi la colpa, per poterci ritirare in lidi più sicuri e confortevoli che ci dannano da sempre. E così il nostro primo “Vorrei ma non posso” diventa l’anello di una lunga catena che si trascina il peso di frustrazioni (prontamente giustificate) ma non per questo meno invalidanti.
Non sono solo le cose che ci accadono nella vita a farci soffrire o stare bene, ma anche (e soprattutto),le nostre giustificazioni (le cose che mi sono state fatte, il disamore, gli abusi da restituire, ecc.) credenze e convinzioni a riguardo. Questo è un particolare non affatto secondario.
Che fare per interrompere questo girare a vuoto?
Uscirne
Una via d’uscita è quella di guardare bene sotto sotto per scoprire se non abbiamo fatto qualche tipo di considerazione o accordo sulla realtà che ci troviamo a vivere, così da crearla inconsapevolmente anche se non ci piace. Una sorta di “intenzione invisibile e nascosta” che è lì da talmente tanto tempo che non ci accorgiamo neanche che c’è. È lì e basta, e ci condiziona. Se non invertiamo la rotta tutto resterà come è stato.
Qualunque siano le ragioni per cui ci blocchiamo (esperienze negative, modelli tramandati dai genitori, vergogna o sensi di colpa) se scopriamo il sabotatore possiamo disfarcene
Dott. Egidio Francesco Cipriano
Psicologo – Infotmatico