Dopo il caso politico di Boccia e Sangiuliano, il pressing delle forze politiche di maggioranza e opposizione, e la fuga di notizie che ha alimentato molti interrogativi, il ministro Sangiuliano ha rassegnato formalmente una lettera di dimissioni. Lo ha fatto con l’accoglimento e il commento dei suoi legali, chiarendo ancora una volta di non “aver mai speso un centesimo” per le trasferte della signora Maria Rosaria Boccia.
In una lettera direttamente inviata alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni – a quanto si apprende da adnkronos – riporta:”‘Caro presidente, cara Giorgia, dopo aver a lungo meditato, in giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti da parte di un certo sistema politico mediatico, ho deciso di rassegnare in termini irrevocabili le mie dimissioni da Ministro della Cultura. “Le istituzioni – afferma – hanno un valore troppo alto per sottostare alle ragioni dei singoli”.
Nella lettera ha ringraziato la presidente del Consiglio per aver già respinto una prima richiesta di dimissioni, scusandosi per le numerosi inimicizie create e per gli effetti della condotta a lui contestata. I legali hanno ribadito anch’essi l’innocenza del dell’ex ministro, per “non aver mai speso soldi del ministero.” I magistrati potrebbero adesso avviare un’istruttoria per verificare la presenza di eventuali violazioni di tipo contabile. Così, nell’ottica di un’azione da parte della Procura, i legali invitano a “rivoltargli il cellulare, tanto non c’è nulla di compromettente.”
Escludendo ogni ipotesi di ricatto ai danni dell’ex ministro, i legali hanno annunciato di voler presentare, entro 48 ore, un esposto.