Ancora una classifica sulla qualità della vita e ancora una volta Taranto negli ultimi posti.
Nonostante il racconto di una città che cresce o “ricresce”, la realtà percepita è ben altra. L’annuale classifica indica una decisa polarizzazione con un nord ricco e con tutti i servizi e un Sud povero e con pochi servizi.
Taranto vive poi una crisi ancora più grave frutto di anni di “errori”, che coinvolgono un po’ tutte le istituzioni locali e centrali, ma anche una classe dirigente incapace di realizzare un vero piano di rilancio del territorio. La città vede ridursi il numero di abitanti, contanti giovani che vanno a studiare fuori e non tornano.
Una voce autorevole, quella del Prof. Carmine Carlucci da sempre impegnato nel campo della formazione e della cultura in generale, si fa sentire come un grido di dolore. Pubblichiamo il suo accorato appello auspicando che possa stimolare un necessario dibattito.
Amara riflessione e denuncia
Siamo al 99 posto e dal Moscati si eleva la mia stridula voce e il silenzio assordante di chi ci governa e amministra e rappresenta per le mancate risposte alla domanda di futuro dei nostri giovani: no alle clinicizzazioni di oncologia ortopedia nefrologia, no al reclutamento, no all’ avvio delle procedure per l’ istituzione del dipartimento bio medico, no alla scuola superiore di beni Archeologici architettonici paesaggistici, no alla fondazione Archita, no ai beni culturali jonici nella soprintendenza di Taranto , no a scienze motorie e palestre della salute.
Fuggono i giovani, cresce la povertà educativa senza prospettive di lavoro e futuro.
Svegliati Taranto città della Conoscenza, della ricerca, della cultura, dell’ università, dei beni culturali e dell’ ambiente sano e della salute senza le fonti inquinanti.
prof. a Carmine Carlucci