• Marzo 18, 2025 1:55 pm

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    Con Taranto: L’esperienza politica della Amministrazione di Taranto si è consumata.

    Rispetto alle troppe incertezze auspichiamo il ritorno al voto.

    riceviamo e pubblichiamo

    Una comunità senza guida politica, estinta la funzione dei partiti e dei movimenti usciti vincitori alle ultime elezioni amministrative, si trascina tra dietrofront continui e incertezze su tutti i contesti nei quali proprio la classe dirigente della città dovrebbe dare risposte.
    Taranto è da sempre osservata speciale e comunità frequentemente soggetta a commissariamenti, dalla vicenda del dissesto a quella dell’Ilva, finanche alla opportunità dei Giochi del Mediterraneo. Abbiamo a lungo sperato che il cambiamento auspicato nel riposizionamento di una nuova classe dirigente ci portasse fuori da questa immeritata condizione ma dobbiamo constatare che non abbiamo capito molto del nostro recente passato soprattutto nella tendenza di considerarci in un contesto politico avulso dai piani regionali e nazionali.
    In queste ore per fortuna un po’ tutti i consiglieri comunali si sono resi conto della importanza di evitare l’affidamento ai privati degli asili comunali per quanto essi impattino su di un bilancio pubblico con poche risorse.
    Nel giro di qualche giorno il Commissario di Governo per i Giochi del Mediterraneo deve intervenire sui progetti per Taranto, poi recepisce la rinuncia del Comune a gestirli in toto, poi di nuovo un dietrofront di queste ore.
    E ancora l’ennesimo rimpasto di Giunta che servirebbe non per garantire continuità amministrativa ma per soddisfare equilibri di una, sempre in evoluzione, maggioranza.
    Le premesse programmatiche della seconda candidatura Melucci erano quelle di rimettere al centro della discussione i partiti e non i singoli consiglieri perché proprio a causa di questo processo la prima esperienza era saltata.
    Constatiamo con rammarico purtroppo che ci siamo ricascati.
    Rinnoviamo l’appello alle consigliere ed ai consiglieri comunali di Taranto a considerare l’urgenza di tornare al voto, per porre fine ad un processo amministrativo che si è ormai consumato e che i cittadini percepiscono non più positivamente oltre che evitare il peso delle responsabilità politiche verso la città. Tanto più, attese molte altre incertezze che ci preoccupano, come l’eventuale impatto della vicenda BOC sul Bilancio dell’Ente, ed il rischio di un commissariamento assai più lungo della città in ipotesi di dimissioni oltre il termine di febbraio, non ci sarebbero ragioni valide neanche sotto il profilo squisitamente politico, e per nessuno, per procedere ancora a trascinarsi fino al 2027.

    Redazione

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