Contestata la sperimentazione del Comune che penalizzerebbe la ripartenza delle attività commerciali
L’Amministrazione comunale di Taranto attiverà – in via sperimentale- la ZTL (Zona a traffico limitato) al Borgo ed in Città Vecchia . L’obiettivo è adottare “misure di adattamento del sistema di mobilità alle condizioni di sicurezza ammissibili per la cosiddetta fase due della pandemia Covid-19”. In sostanza – secondo l’amministrazione comunale sarebbe una misura di sostegno economico –sociale messa in atto per far fronte alla 2 fase della emergenza Covid. Confcommercio Taranto contesta il provvedimento ed obietta che l’iniziativa potrebbe arrecare un danno al commercio tarantino già provato dalla situazione emergenziale in corso.
Chiunque abbia cuore la salute e qualità della vita non può che condividere l’esigenza di migliorare e diversificare l’offerta di mobilità: “sfruttando – come si legge nella delibera di Giunta 108/2020- le attuali capacità consentite dal trasporto pubblico e promuovendo l’uso di biciclette e mezzi elettrici e di trasporto pubblico individuale” . Si ritiene però che anche tale obiettivo contrasti poi con la necessità di – si legge ancora nella stessa delibera- “contingentare le presenze sui mezzi del trasporto pubblico di superficie, alle fermate e alle stazioni, individuando modi d’uso che permettano il distanziamento di sicurezza e l’uso di dispositivi di prevenzione, compiendo un salto decisivo verso l’utilizzo della bicicletta e dei monopattini, estendendo la rete ciclabile e incentivando i sistemi di sharing mobility.”
In sostanza- rileva il presidente della delegazione Borgo Confcommercio, Salvatore Cafiero – la modalità suggerita per raggiungere il Borgo e la Città Vecchia sarebbe le due ruote, salvo poi – come si legge ancora – puntare addirittura su “la pedonalità per alleggerire il TPL (trasporto pubblico)” .
Via le auto dai marciapiedi, ampliamento delle zone 30 ( a traffico lento) per realizzare quella che con una bella espressione viene chiamata ‘mobilità attiva’ che istituisce “ in via sperimentale l’attivazione di una ZTL, nell’area del Borgo e Città Vecchia, al fine di – si legge in delibera- incrementare le positive ricadute in termini di sicurezza, tutela dell’ambiente, rispetto del diritto al riposo e alla quiete pubblica, migliore fruibilità del patrimonio culturale, storico e artistico e utilizzo degli esercizi di vicinato e di somministrazione in tranquillità”.
“Riposo, quiete, tranquillità” parole che dopo 70 giorni di fermo totale e di negozi chiusi risultano – rimarca Cafiero – insopportabili . E queste sarebbero le misure adottate per affrontare la fase 2 del Covid nella nostra città, e per sostenere le attività del commercio, messe fuori gioco da oltre due mesi di lockdown? Ammesso che la ZTL sia la risposta giusta per avviare il cambiamento e per aprirsi agli scenari futuri di una città smart, come si dice oggi, bisogna considerare tempi e modi giusti per introdurre le novità. La sperimentazione può rappresentare un ulteriore danno per chi sta già pagando a caro prezzo le conseguenze della pandemia. Le nuove modalità di mobilità potrebbero non rivelarsi utili a sostenere la ripartenza, se non addirittura penalizzanti.
Dissentiamo poi – rimarca Cafiero- sul metodo adottato, affatto frutto di un confronto con le rappresentanze delle categorie, se non effettuato mesi addietro quando vi erano altre condizioni e situazioni, e non si era in una fase di emergenza, e si parlava di zone di attraversamento limitato e non di ZTL.
Fonte: ufficio stampa Confcommercio