Di bancarella in bancarella sulle tracce del cibo che viene dal mare e dalla terra
Il turismo enogastronomico potrebbe rappresentare un asset importante per la città di Taranto in quanto riesce bene a coniugare la ricchezza storica e paesaggistica della città in riva allo jonio con un’offerta di sapori che vengono dal mare e dalle campagne del nostro entroterra. Pesce, mitili accompagnato con i sapori del mediterraneo e il buon vino possono allietare la conoscenza di un territorio che deve riscattarsi dalla monocoltura industriale ma che punta alle risorse del patrimonio culturale per esaltare la propria identità. A quanti sarà capitato di prepararsi per un viaggio, documentandosi su monumenti e musei, ma nello stesso tempo di informarsi sui prodotti tipici e genuini, sui piatti e sui migliori ristoranti e sulle cantine più apprezzate?
La città di Taranto, è conosciuta principalmente per le cozze, per i prodotti ittici ma è ricchissima anche di prodotti tipici e specialità tradizionali che vanno valorizzate: dai prodotti caseari all’olio evo, dal pane profumato e saporito a tutti i prodotti da forno. Una menziona a parte meritano le cantine del nostro hinterland che stanno affermando i propri vini sul mercato internazionale con etichette di pregio e molto apprezzate. In quest’ottica e sulla base di queste valutazioni si potrebbe pensare anche alla valorizzazione delle aree mercatali, estendendo le aperture alle ore serali, dove gli stessi prodotti possano essere gustati nella forma più economica del take away.
I turisti ricercano i prodotti del luogo, la narrazione delle loro storie, l’incontro coi produttori, ma anche la possibilità di degustare. I mercati sono d´altronde un modo eccezionale di conoscere una città e un territorio. Ne raccontano l’anima più autentica, con i colori, i profumi, la folla e, certo, i prodotti.
Così, il “Mercato Lucania”, potrebbe diventare una struttura organizzata sul modello dei farmers’market – commenta Giuseppe Spadafino, presidente della delegazione Italia Montegranaro di Confcommercio Taranto. Gli operatori ed i commercianti di viale Liguria guardano alla realizzazione del nuovo mercato, come ad una opportunità di rilancio del commercio e della vita socio-culturale dell’intero quartiere. Un’area mercatale qualificata e ben attrezzata, può essere molto di più di un mercato della frutta e verdura. Può persino essere un luogo di ritrovo e di incontro, oltre che un attrattore per nuovi flussi di clientela per l’intera economia dell’area.
Sulla stessa lunghezza d’onda, Salvatore Cafiero, presidente della delegazione Borgo di Confcommercio Taranto, che interviene in merito alle potenzialità del “Mercato Fadini”.
Questa struttura può e deve diventare uno dei perni dell’offerta commerciale del Borgo, la sua posizione all’ingresso o se vogliamo all’uscita del quartiere centrale di Taranto consentirebbe certamente un’offerta e dei percorsi a tutto tondo all’interno del Borgo di Taranto. Come spieghi nella premessa i mercati enogastronomici sono ormai luoghi di interesse sempre più ricercati dai turisti, come accade nella metropoli stile Barcellona piuttosto che nei piccoli centri paragonabili al nostro . I colori, i rumori ed i volti della Fadini saprebbero raccontare al meglio la nostra storia di lavoro, prodotto, freschezza e qualità . Ci aspettiamo una riqualificazione che vada in questa direzione per poter ampliare l’offerta turistica ed il raggio d’azione del Borgo…e non dimentichiamo come la stessa Fadini unisce al borgo un altrettanto importante polo commerciale come quello di via Battisti.”
La città di Taranto può e deve puntare su un nuovo modo di intendere il turismo con format pensati per dare risalto alla cultura del gusto. Il turismo enogastronomico infatti riguarda i luoghi più vari ma anche gli stili di vita più differenti, e intorno al fenomeno nascono guide gastronomiche, eventi e proprie mode.
Fabio Ligonzo
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