Escluse tutte le accuse a carico del legale rappresentante Rocco Monaco. Il gip Benedetto Ruberto ha disposto la revoca delle misure cautelari da lui disposte lo scorso luglio
TARANTO – Ci sono magistrati che anche in pieno agosto, mentre tutta l’Italia è in ferie, lavorano affinché venga ristabilita giustizia e verità a favore dei cittadini.
È il caso del giudice per le indagini preliminari, Benedetto Ruberto, che dopo l’interrogatorio di garanzia, ha accolto la richiesta di revoca, presentata dagli avvocati Eligio Curci e Luigi Nilo, delle misure cautelari della interdizione e del sequestro preventivo precedentemente disposte da lui stesso a carico di Rocco Monaco, in qualità di amministratore della cooperativa Nuova Luce di Taranto.
La vicenda era salita agli “onori della cronaca” nello scorso mese di luglio, quando i carabinieri avevano eseguito una misura cautelare interdittiva, per la durata di 12 mesi, nei confronti dello stesso Rocco Monaco, nonché il decreto di sequestro di conti bancari di beni intestati a lui e alla cooperativa Nuova Luce.
Provvedimenti ancora più “delicati” se si si tiene conto che da anni la cooperativa Nuova Luce si occupa, per conto della Asl Taranto, di servizi a favore di pazienti disabili.
La misura interdittiva e l’ordinanza di sequestro erano state firmate dal gip Benedetto Ruberto su richiesta del sostituto procuratore Antonio Natale che aveva ipotizzato i reati di truffa aggravata e continuata e tentata truffa relativamente ai compensi nei rapporti della cooperativa Nuova Luce con l’Asl Taranto.
Ora, a poco più di un mese lo stesso giudice Benedetto Ruberto, dopo aver esaminato e valutato la memoria e la documentazione presentata dai difensori, ha accertato la legittimità e la correttezza dell’operato della cooperativa Nuova Luce e del suo legale rappresentante Rocco Monaco per aver – come si legge nel provvedimento dello stesso Gip – “sempre indicato correttamente le circostanze di fatto alla base delle richieste di compenso”!
Lo stesso gip Benedetto Ruberto, inoltre, ha ritenuto che sia fondata “l’esclusione dell’elemento oggettivo (e comunque di quello soggettivo) del reato di truffa, che l’assenza del fumus dei reati contestati impone la revoca delle disposte misure cautelari”.
La cooperativa Nuova Luce, che ha sempre riposto massima fiducia nell’operato della giustizia, esprime piena soddisfazione per questo provvedimento del gip Ruberto che, oltre a ristabilire la verità dei fatti, permette all’azienda di tornare nella piena disponibilità delle risorse per continuare con serenità la propria attività sociosanitaria a favore di persone fragili.
In tal senso la cooperativa Nuova Luce ringrazia i suoi oltre 250 dipendenti che, nonostante la legittima preoccupazione per il proprio posto di lavoro, in queste settimane hanno continuato a operare con dedizione ed impegno a favore dell’utenza.