In questi giorni, ci sono arrivati in redazione diversi quesiti di donne in gravidanza, che manifestano i loro dubbi e i loro timori riguardo alle possibili conseguenze sulla gravidanza e sulla salute del futuro nascituro causate dall’infezione da nuovo Coronavirus.
Per le donne in gravidanza e i loro contatti valgono gli stessi consigli di prevenzione primaria raccomandati per tutti dal Ministero della Salute e dalle istituzioni internazionali, lavarsi di frequente le mani con il sapone, evitare di toccarsi occhi e bocca con le mani, evitare luoghi affollati, tenersi a distanza da persone che presentano sintomi influenzali o respiratori oppure potrebbero essere entrati in contatto con il virus.
A tal proposito, è intervenuta la Dr.ssa Viviana De Pace, Ginecologa, alla quale abbiamo posto alcune domande.
Quali sono le principali precauzioni che deve adottare una donna in gravidanza?
Attualmente la prima disposizione da rispettare è quella di restare a casa, è la cosa più importante che la gestante possa fare. Nel momento in cui lei si trovi a dover avere contatti con altre persone, la prima cosa importante è tenere la distanza di sicurezza. Una situazione probabile che può avvenire è un contatto con una persona positiva, ma asintomatica. In questo caso dobbiamo tenere ben presente la distanza di sicurezza.
Se noi poi chiediamo alle persone, con cui la gestante interagisce, di portare una mascherina, anche nel caso in cui il virus sia in fase di incubazione, o sia ai primi sintomi, la contagiosità comunque si riduce di molto. Ricapitolando la mascherina chirurgica che noi osserviamo in giro, in realtà non serve a proteggere noi, ma serve a proteggere gli altri.
Di conseguenza la gestante sicuramente, potendo anche lei essere un soggetto positivo, indosserà la mascherina nei contatti diretti, ad esempio in caso di controlli medici, ma ciò che importa è che chieda agli altri di indossarla.
A quali sintomi bisogna prestare attenzione durante la gravidanza?
I sintomi classici diffusi a mezzo stampa: rinorrea (naso che cola) febbre o febbricola, tosse, starnuti e difficoltà respiratorie.
Esiste un criterio epidemiologico: aver avuto contatti con persone della Lombardia e dell’Emilia Romagna, che però man mano che i contagi aumentano in Puglia, perde sempre più di valore.
In qualsiasi momento la gravida sospetti di essere positiva al coronavirus deve interfacciarsi con il numero (📞1500) che è stato dato a disposizione. Non deve recarsi in pronto soccorso e non deve uscire di casa su propri mezzi. Sarà poi il centro di riferimento che, fatta l’anamnesi alla donna, le dirà come procedere.
Ci sono donne in gravidanza con particolari patologie che sono più a rischio?
In base all’andamento dei casi già osservati sembra che non ci sia differenza fra la donna gestante e non gestante, cioè il decorso del coronavirus si svolge allo stesso modo in entrambi i casi, nella maggior parte dei casi con un coinvolgimento respiratorio lieve o assente.
Cosa significa?
che così come ci sono dei fattori di rischio, dei fattori aggravanti, nella popolazione generale, che possono essere l’ipertensione, l’obesità e il diabete, ci sono anche nella donna gravida.
Se la donna gravida soffre di queste patologie, avrà dei fattori di rischio aggiuntivi.
Se una donna contrae il Coronavirus quali sono i rischi per lei? E per il bambino?
I dati che abbiamo dicono che il coronavirus non sembra influenzare l’andamento della gravidanza, nel senso che se,come nella maggior parte dei casi, la compromissione della salute della donna è lieve o assente, non ci sarà una variazione nel decorso della gravidanza, inoltre il virus non è stato isolato nelle secrezioni vaginali. Per cui sembra non ci sia una trasmissione al parto, oppure materno-fetale in corso di gravidanza.
Quindi se la donna non si aggrava, sviluppando una condizione più rara che necessiti per la sua salute di far nascere prematuramente il bambino, la stessa procede regolarmente.
Come è meglio partorire?
Per ciò che concerne il parto e l’allattamento, le raccomandazioni che noi abbiamo ricevuto sembrerebbero non destinare la donna necessariamente ad un taglio cesareo.
La modalità di espletamento del parto viene valutata caso per caso in base alle condizioni respiratorie della paziente che garantiscono l’ossigenazione del feto. L’importante è che la condizione respiratoria della mamma permetta ad entrambi di affrontare il fisiologico stress del travaglio di parto.
Per quello che riguarda invece l’allattamento, non è stato isolato il virus nel latte materno, per cui non è controindicato l’allattamento. Ovviamente vanno utilizzate, vista la stretta vicinanza della mamma con il bambino, le misure precauzionali. Igiene delle mani ed indossare la mascherina, per evitare la trasmissione attraverso le goccioline di saliva.
L’invito comunque, è di RIMANERE A CASA, e di uscire solo per motivi di salute.
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