Tutti sappiamo, che è necessario evitare i luoghi affollati, lavarsi bene le mani, tossire nel gomito, restare in casa, se si hanno sintomi febbrili. Conosciamo le norme comportamentali per contrastare la diffusione del contagio, ma molti si domandano cosa fare in cucina, se il virus si diffonde con il cibo. Abbiamo compiuto delle ricerche in merito, ed abbiamo appreso che i virus come questo, che causano malattie respiratorie, non si trasmettono con gli alimenti.
Certamente i dubbi nascono dal fatto che il virus si è diffuso nel famigerato mercato di animali vivi e del pesce in Cina, precisamente a Wuhan. Studi (specie in queste ultime settimane hanno stabilito che i coronavirus resistono sulle superfici fino a nove giorni. Ma secondo alcuni virologi non si è sicuri di quanto resista questo virus nell’ambiente che ci circonda. Alcuni ricerche indicano che sui guanti o camici resiste alcune ore e non giorni come altre fonti hanno indicato. Ma questo non vuole indicare con precisione che la trasmissione alimentare si possa escludere.
Ma nel dubbio alcune precauzioni sono d’obbligo. Il 21 febbraio, l’OMS ha raccomandato di evitare il consumo di alimenti poco cotti o crudi di provenienza animale, pesce, carne latte e uova. E soprattutto di manipolarli con attenzione.
Questo vuol dire che è necessario durante la conservazione in frigo è preferibile separare i cibi cotti da quelli crudi, e tenerli separati in contenitori coperti, e di tenere la verdura nei suoi cassetti.
Ed è consigliabile non usare gli stessi utensili usati per la cottura dei cibi, E di lavarsi accuratamente le mani dopo la preparazione dei pasti.
Insomma, in cucina è sufficiente seguire le normali regole di igiene, per prevenire la trasmissione di infezioni tramite gli alimenti. La cottura distrugge il virus, a 70 gradi è inattivo.
Nel frigo i virus sono in grado di resistere alcuni giorni (circa 72 ore a 4 ° C), ma non possono moltiplicarsi, perché hanno bisogno delle nostre cellule per replicarsi.
A meno 20 gradi resistono fino a 2 anni. Ma la successiva cottura li elimina del tutto.
I cibi di provenienza industriale sono sicuri, perché la pastorizzazione e la sanificazione adottata è in grado di distruggere i coronavirus.
Per la frutta e verdura è sufficiente lavarli accuratamente e possibilmente con prodotti sanificanti.
E comunque il tempo tra la raccolta e la distribuzione il virus dovrebbe perdere la sua vitalità-
Per le superfici dove si cucina o domestiche, è sufficiente tenerle pulite con l’alcool a 62-71%, l’amuchina o la comune candeggina.
Per i ristoratori è sufficiente tenere a distanza tra un cliente è un altro a un metro, un metro e mezzo, oltre le normali condizione igieniche.
Gianfranco Maffucci