C’eravamo anche noi di oltreilfatto.it. Le contraddizioni di una società cambiata: selfie e sfilate
da Roma Francesco Ruggieri
Domenica 26 febbraio 2023, Roma; piove ma, nonostante il clima sfavorevole, la “città eterna” è invasa dai turisti. E non solo. In centinaia in fila per l’ultimo saluto a Maurizio Costanzo, giornalista, anchorman, sceneggiatore, paroliere, intellettuale come qualcuno ha voluto sintetizzare in questi giorni dedicati al ricordo.
Senza voler indugiare in improponibili canonizzazioni , è fuori di ogni dubbio che Costanzo abbia rappresentato un riferimento per il giornalismo e, soprattutto, per la TV.
Un giornalismo orientato a indagare la società attraverso la testimonianza tratta dalle sue più svariate espressioni.
Nel suo celebre salotto televisivo ha ospitato politici, capi di governo, cantanti, musicisti, attori, gente famosa e neofiti che famosi sono poi diventati probabilmente anche grazie a lui.
Ha trattato ogni tipo di argomento facendo parlare i protagonisti.
Amico di Giovanni Falcone avviò una campagna contro la mafia rischiando di pagare caro questo suo impegno.
Il 14 maggio 1993 Maurizio Costanzo stava andando via dal Teatro Parioli dove aveva finito di registrare il suo Maurizio Costanzo Show. Mentre era in via Ruggero Fano, vicino al Teatro Parioli, una Fiat Uno imbottita di 90 kg di tritolo è esplosa; nessuna vittima per fortuna.
Non sono mancati altri momenti difficili; il ritrovamento del suo nome in una lista di appartenenti alla P2 (Licio Gelli) , definibile come una forma di massoneria deviata, ne danneggiò in modo significativo l’immagine e ne oscurò per lungo tempo la figura. Ebbe a scusarsi e soprattutto a riconoscere l’errore.
I suoi format hanno rappresentato un modello che ha generato diverse “variazioni sul tema“, non tutte di grandi qualità. L’idea di andare a fondo alle questioni interrogando i protagonisti della cronaca, è stata in più modi rivista, spesso più in termini di puro e deleterio voyerismo che di indagine sociale.
Da tutta Italia sono giunti a Roma i suoi estimatori; dopo il sabato invaso dai Vip, domenica è toccato alla gente semplice portare l’ultimo saluto, chi con fiori, chi con piccoli oggetti come le tartarughe, che pare piacessero al giornalista, chi con simboli della Roma, squadra del cuore di Costanzo.
Non sono mancate le contraddizioni tipiche di una città cosmopolita come la Capitale. A pochi metri dalla camera ardente, lungo i Fori Imperiali, una allegra sfilata del carnevale boliviano.
Così come non è mancato qualche discutibile comportamento segno della trasformazione della nostra società; richieste di selfie a Maria De Filippi all’interno della camera ardente. Tanti i commenti negativi. Ma, del resto, innanzitutto era piena facoltà della De Filippi negarsi, e alla fine questa è la società dei nostri tempi (c’è pure chi ha fatto un selfie con la salma di Maradona!).
Anche noi abbiamo voluto essere presenti.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.