Analisi e prospettive a cura del dr. Angelo Ostuni, direttore dell’Unità operativa di Medicina Trasfusionale del Policlinico di Bari e del Centro Regionale Sangue
La Regione Puglia, nel mese di maggio, ha avviato la sperimentazione della immunoterapia passiva con plasma raccolto da pazienti guariti da infezione Covid-19.
A distanza di 6 mesi, proviamo a tracciare un primo bilancio attraverso la testimonianza raccolta al dr.Angelo Ostuni, direttore dell’Unità operativa di Medicina Trasfusionale del Policlinico di Bari e del Centro Regionale Sangue.
Dal mese di maggio (quando abbiamo avviato la raccolta in Puglia) fino al 10 dicembre – afferma il dr. Ostuni – abbiamo valutato più di 500 donatori (547 per la precisione) nell’intera Regione Puglia.
Gli screening sui candidati donatori, sono stati eseguiti inizialmente dal laboratorio di microbiologia dell’azienda ospedaliera universitaria di Padova e poi essere, dal mese di settembre, presso l’Istituto Zooprofilattico di Foggia, diretto dal dr. Antonio Fasanella.
Lo scopo è quello di determinare il titolo di anticorpi neutralizzanti anti-SARS- CoV-2 sui campioni di sangue, ovvero la verifica della quantità di anticorpi sviluppata nei pazienti guariti.
Poco più di 180 candidati donatori (pazienti guariti) avevano il requisito richiesto relativo al titolo di anticorpi neutralizzanti ( > 1:160 ), spiega il dr. Ostuni.
L’attività è poi proseguita in due direzioni – continua il direttore Centro Regionale Sangue – si è proceduto all’inattivazione virale del plasma dei donatori idonei e al successivo congelamento e conservazione a -40 gradi, prima della infusione di plasma ai pazienti con forme moderate/severe Covid-19 ricoverati negli ospedali pugliesi.
Sono state raccolte 189 unità di plasma tramite aferesi pari a 470 aliquote utilizzabili per la terapia con plasma iperimmune/da convalescente. Non vi sono dati definitivi sulla efficacia della terapia che rimane ad oggi una terapia sperimentale, conclude il dr. Ostuni, si resta in attesa dei risultati dei protocolli clinici randomizzati che si spera potranno dare una risposta “certa”.
Tra questi, lo studio italiano Tsunami, lo studio italiano randomizzato promosso dall’Istituto Superiore di Sanità e da AIFA che valuta la terapia con plasma iperimmune rispetto alle altre terapie nei pazienti con COVID-19, ha chiuso da pochissimi giorni la fase di arruolamento.
Garantendo un approccio unico e standardizzato alla terapia con il plasma dei convalescenti, lo studio consentirà di ottenere evidenze scientifiche solide sul ruolo di questa strategia terapeutica e di fornire, in modo univoco, trasparente e in tempi rapidi, informazioni e risposte alle domande sulla sua sicurezza ed efficacia.
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