Il Sindaco Melucci chiede spiegazioni sul caso possibile positivo in ex ILVA
Non è infondato affermare che la comunicazione relativa alla emergenza Covid-19, almeno in Puglia, sia alquanto confusa, per usare un eufemismo.
I dati vengono anticipati spesso con messaggi video sui social; poi è la regione, che ha accentrato la comunicazione, ad emanare i bollettini ufficiali. Molto spesso le due comunicazioni appaiono discordanti. Peraltro viene comunicato il dato a livello di provincia e non di comune.
Ma questo alla fine può essere anche marginale; il vero problema è il sistema di allerta che deve necessariamente intervenire con immediatezza quando si verifichi un caso di contagio.
La tempestività e la ufficialità della fonte consentirebbero innanzitutto di intervenire subito per arginare il contagio, contattando i soggetti a rischio per aver avuto contatti con il caso rilevato, e si eviterebbe la diffusione di notizie incontrollate sui social.
I sindaci dovrebbero essere i primi ad essere informati dal sistema sanitario al fine di adottare ogni necessaria azione.
Ciò soprattutto quando si presentano situazioni di grande rischio come ad esempio quanto emerso da comunicazioni non ufficiai ieri, ovvero la ipotesi di un contagio nell’ambito dello stabilimento siderurgico. Si è appreso che un dipendente sia andato via dal lavoro con alcuni sintomi rientranti fra quelli che riguardano il covid-19, in particolare la febbre.
Comprensibile, e ampiamente condivisibile, il disappunto del sindaco Melucci che ha appreso, come tutti, l’informazione dalla stampa.
Già qualche giorno fa un altro sindaco, il presidente della provincia Gugliotti, aveva manifestato qualche perplessità in relazione al sistema di comunicazione relativa all’esito dei tamponi.
Ci risulta che il sindaco di Taranto abbia scritto al Prefetto per richiedere spiegazioni.
Negli ultimi giorni si è discusso molto della questione acciaieria con il timore espresso da più parti di un rischio significativo di esplosione di un focolaio interno alla fabbrica.