La partita contro il coronavirus non è assolutamente chiusa. Questo sia chiaro. E anche se queste prime settimane di misure restrittive possono essere sembrate dure, sono state necessarie per cercare di decelerare la prepotente ascesa della Covid 19 nella penisola.
Secondo il nostro punto di vista, però, non è pensabile mollare adesso, perché le misure restrittive sono l’unica strategia perseguibile (considerato che per il vaccino forse bisognerà attendere un anno), ma bisognerà anche cercare altre concrete soluzioni alternative, soprattutto per chi lavorativamente ha subito un arresto.
Inoltre, anche se può sembrare prematuro parlarne, auspichiamo anche che non ci sia troppa fretta nell’ipotizzare riaperture azzardate delle scuole nel prossimo settembre.
Ad ogni buon conto, quale potrebbe essere quindi lo scenario dopo il 3 maggio? A delinearlo è il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, al margine della riunione di ieri sera fra governo, Regioni ed enti locali.
Innanzitutto, ha evidenziato i miglioramenti (in termini di contagi), ottenuti proprio grazie alle misure restrittive sinora imposte. E anche se ha cercato di non sbilanciarsi troppo, non ha lasciato appunto intravedere molte possibilità di inversioni di rotta dopo il 3 maggio.
Secondo Conte, la fase 2 anti Covid 19 dovrebbe quindi confermare in toto, le medesime misure di sicurezza applicate sino ad oggi, (che prevedono sostanzialmente il distanziamento sociale con spostamenti da casa solo per motivi di lavoro o di salute), ma contestualmente alcune attività dovrebbero ripartire, anche se ancora non è noto a quali condizioni.
Il prossimo dpcm, prevederà anche un’ulteriore revisione dei protocolli di sicurezza sui posti di lavori e un potenziamento per le attività in smart working.
In campo sanitario invece, verosimilmente, altri ospedali verranno convertiti in centri Covid e verrà rafforzata la medicina territoriale. Più forza anche alla prevenzione con l’uso dei nuovi test per la diagnosi della Covid, grazie ai quali si dovrebbe riuscire a governare maggiormente la situazione dei contagi.
Comunque, le prossime linee guida, qualunque esse siano, saranno vagliate in maniera omogenea in tutta la penisola, senza eccezioni.
Cosimo Lucaselli