Il convegno organizzato dall’associazione studentesca “Studenti Per”, da sempre molto attiva nei corsi di Giurisprudenza e Scienze Politiche, che ha evidenziato con un’attenta analisi il ruolo dell’Italia nella delicata situazione in Medio Oriente e nella zona del Mar Rosso
BARI – L’aula G.Contento ha accolto il convegno organizzato per il 12 novembre presso l’Università degli Studi di Bari. All’interno della sala delle lauree, con la presenza del rappresentante del corso di scienze politiche Riccardo Giannelli, moderatore dell’evento, hanno preso la parola: ll prof. Andrea Lovato, direttore del dipartimento di Giurisprudenza, prof. Antonio Leandro, docente di diritto internazionale, prof. Rosario Milano, docente di storia dei conflitti internazionali, dott. Francesco Lettieri, ricercatore Consulum presso Ispi.
Che ruolo gioca l’Italia nelle relazioni con il Medio Oriente e cosa sta accadendo nella zona del Mar Rosso? Questa la domanda alla quale hanno risposto gli ospiti presenti, mettendo in luce i dati politologici, storici e tecnici che spiegano queste dinamiche. “L’Arabia Saudita è un fattore determinante della politica mondiale, ma molto spesso nel nostro inquadramento è considerata un elemento quasi positivo ed è parte di una narrazione. È evidente che non vi è solo la questione del terrorismo, ma anche quella del petrolio, dei dollari e dei petrodollari. Dunque, c’è una circolarità nel legame tra Occidente e Arabia Saudita, che tuttavia non equivale ad una garanzia di promozione dei valori occidentali” – ha spiegato il prof. Milano. Possiamo affidare l’interesse occidentale alla monarchia saudita? – ha domandato il docente di storia dei conflitti – “È quello che noi da tempo facciamo. C’è stato anche un politico italiano, ex presidente del Consiglio e leader del partito progressista in Italia, che è andato molto spesso nel Golfo e che è legato alla corte saudita.”
In foto: il rappresentante degli studenti Riccardo Giannelli, il prof. Rosario Milano, il prof. Antonio Leandro, il dott. Francesco Lettieri
Oltre all’aspetto politologico assume una rilevante importanza quello giuridico. Per comprendere il quadro del diritto internazionale nella situazione del Mar Rosso, il prof. Leandro ha spiegato che il Mar Rosso, vitale rotta commerciale, è complesso da gestire dal punto di vista giuridico. Essendo un mare semichiuso, diversi Stati rivieraschi (come Egitto, Yemen e Gibuti) possono esercitare sovranità nelle loro acque territoriali, senza però il concetto di “alto mare” come negli oceani. La Convenzione di Costantino (1888) garantisce la libertà di navigazione, inclusi il Canale di Suez e lo stretto di Bab el-Mandeb. Tuttavia, attacchi recenti mettono a rischio questa libertà, spingendo il Consiglio di Sicurezza ONU a intervenire. La descrizione degli eventi è poi ancora più interessante se analizzata da chi lavora sul campo nel mondo della ricerca. Proprio su questo tema, infatti, il ricercatore di Consulum presso Ispi, Francesco Lettieri, ha affrontato l’aspetto economico, spiegando che l’economia in quelle zone non è particolarmente discontinua, anche grazie a stabilizzatori economici come Arabia Saudita, (che grazie alla sua ricchezza da tranquillità per quanto riguarda il commercio internazionale). Sul ruolo che hanno assunto Emirati Arabi e Golfo Persico – commenta ancora Lettieri – questi stati mantengono un equilibrio sovvenzionando l’Egitto.
Dall’evento è quindi emersa un’analisi completa dei fatti, che ha potuto rispondere alle numerose domande che spesso gli studenti dei rispettivi corsi si sono posti in merito al quadro geopolitico del Medio Oriente.
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