Un imprenditore tarantino ci racconta il suo sogno: gettare le basi per contribuire a rendere Taranto una città ecosostenibile.
Una città segnata dall’inquinamento ambientale
Sono tempi duri per la nostra città. L’impatto ambientale di eco mostri come la Mittal (già Ilva) sulla vita dei cittadini è avvertita sempre maggiormente come una vera una e propria piaga che miete annualmente vittime sottoponendo al contempo migliaia di persone al beffardo ricatto del lavoro fino a rendere lecita la domanda: perché nella nostra città un cittadino deve essere costretto a scegliere se morire di fame o morire per le inevitabili conseguenze dell’inquinamento.?
A colloquio con un artigiano della bicicletta
Riflessioni che abbiamo fatto con il sig. Mario Papa titolare dell’esercizio commerciale “Papasport” di Taranto, rivenditore nonché artigiano di biciclette. Insieme a lui abbiamo cercato di capire come e quanto il popolo tarantino utilizza la bicicletta e che valore ha tutto ciò nell’ottica di arginare il cambiamento climatico e l’impatto dei gas di scarico sull’ambiente. Esiste infatti una Taranto che pedala ed è, secondo le statistiche in termini di vendita, in costante aumento. In particolare le maggiori vendite si riscontrano nel settore delle city bike. Ciò è senz’altro la dimostrazione che esiste un imput da parte della popolazione tarantina che vorrebbe collocarsi nell’ottica di contrastare il problema dell’inquinamento atmosferico che ormai da troppi anni attanaglia la nostra città. “Una goccia nell’oceano? Può darsi…ma una goccia può trasformarsi in un fiume in piena volendo!!!” Queste le parole di Mario che ci parla con orgoglio del suo mestiere. “Ho 54 anni, opero da trent’anni nel settore del commercio di bici e posso affermare che quotidianamente la parte migliore del mio lavoro è quella di realizzare il sogno dei miei clienti….vedere sorridere un bambino a cui è appena stata regalata una bici creata per lui, leggere nello sguardo dei genitori la soddisfazione e la gioia del momento è benzina per la mia professione.”
Le migliori rivoluzioni sono quelle fatte dal Popolo
Gli abbiano dunque chiesto in che modo questo sogno della città ecosostenibile può diventare realtà. “Le migliori rivoluzioni sono quelle fatte dal popolo” ci risponde…”esiste una grande fetta di cittadini tarantini che usa le biciclette per recarsi a lavoro, per accompagnare i bimbi all’asilo, per fare la spesa…spesso avventurandosi su strade poco sicure e prive di piste ciclabili…” In buona sostanza Mario ci spiega che la spinta propulsiva per trasformare la città nell’ottica di renderla più civile, più funzionale e sicura per i velocipedi deve partire dal basso per essere avvertita come tale dalle nostre amministrazioni che dovranno adoperarsi per rispondere alle esigenze di una fetta sempre più consistente del mercato. “Realizzare biciclette è una vocazione. La bici è oggettivamente una fonte di divertimento e di arricchimento culturale…quando costruisco una bici immagino la persona che la userà, la allestisco in base alle sue richieste, curando maniacalmente la scelta di materiali di qualità e la componentistica. Vedere i miei clienti che passeggiano per le strade della città, contenti a bordo di una “Mestbike” realizzata da me mi riempie il cuore di gioia perché mi sento quella goccia nel suo oceano di felicità.”
La ricarica ad idrogeno
L’imprenditore tarantino conclude parlandoci di alcuni importanti progetti da lui caldeggiati che prevedono l’istallazione di ricarica ad idrogeno per bici. Un grande passo verso un futuro migliore. E allora in bocca al lupo per il tuo progetto!!!
Le nostre riflessioni
Taranto dal punto di vista altimetrico è una città ideale per andare in bici; l’unico “salto” è di pochi metri per scendere al lungomare. Manca però la cultura della bicicletta sia a livello istituzionale sia nei cittadini. Una prima ( e unica) pista ciclabile che collegava la città a San Vito di fatto è ormai fuori uso. L’altra, quella che interessa il viale Magna Grecia, è a dir poco impraticabile viste le tantissime interruzioni e attraversamenti stradali. Gli automobilisti, dal canto loro, considerano il ciclista un ostacolo. Pochi sono gli stalli in città per poter parcheggiare la due ruote. Nel passato (epoca Di Bello) si fece anche il tentativo del bike-sharing. Finito male con bici rubate o danneggiate. L’idea del Sig. Papa ci vede assolutamente concordi e nel nostro piccolo faremo il possibile per sostenerla. Nel recente passato avevamo suggerito (sindaco Stefàno) di realizzare una lunga pista ciclo-pedonale lungo il mar piccolo cominciando dalla banchina torpediniere (in attesa di tornare nel pieno possesso dei tarantini) per finire ai confini della pineta Cimino. Noi ci crediamo ancora. Speriamo che il messaggio giunga agi amministratori della città.