Prelevati cornee, un polmone, fegato e reni. Il donatore, un giovane 44enne, è morto a causa di un arresto cardiaco
Donare qualcosa di nostro, pur sapendo di non riceveremo nulla in cambio, è indubbiamente un gesto unico. Soprattutto se stiamo donando qualcosa che amiamo molto. Questo probabilmente è il significato da attribuire alla decisione di donare gli organi di una persona cara, appena persa.
E in quei momenti, dove nel cuore trova posto solo il buio della sofferenza, è ancor più difficile pensare che dall’altra parte del mondo c’è qualcun altro che soffre perché ammalato e che probabilmente può essere salvato solo grazie a questa scelta. Per cui, scegliere di donare gli organi di una persona amata non è solo amore, ma anche un gesto di grande consapevolezza e responsabilità verso chi sta soffrendo.
Decisione forse ancor più emotivamente difficile, quando a morire è una persona molto giovane, così come è accaduto qualche giorno fa nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “SS. Annunziata” di Taranto, dove un uomo di 44 anni, di Lizzano, ha perso la vita a causa di un arresto cardiaco. Un arresto cardiaco così prolungato da provocarli anche danni irreversibili al cervello.
Ma, nonostante tutto, l’amore ha vinto e grazie alla sensibilità dei parenti, che hanno dato il consenso, si è messo in moto il meccanismo dell’espianto. E così, dopo le canoniche sei ore di osservazione per accertare la morte cerebrale, dal donatore sono stati prelevati le cornee un polmone, il fegato e i due reni. Le operazioni, coordinate dal responsabile dei prelievi d’organi della Asl TA, il rianimatore Pasquale Massimilla, sono state effettuate da diverse equipe mediche provenienti da Milano, Napoli e Palermo.
A operazioni concluse, è il direttore generale della Asl TA, Stefano Rossi, in prima persona a voler ringraziare i parenti del giovane donatore… “Sottolineiamo la generosità, di cui c’è oggi tanto bisogno, del gesto dei parenti che, pur in un momento drammatico, hanno fornito il consenso al prelievo, consentendo ad altre persone di vivere”.
Un gesto di estrema generosità, dunque, ancor più importante in questo particolare momento storico. Ovvero un momento in cui in Puglia viene registrata una alta percentuale di rifiuti in materia di donazioni di organi.
“Al contempo – conclude il d.g. Rossi – va messa in evidenza la grande professionalità del personale medico del reparto di Anestesia e Rianimazione del ‘SS. Annunziata’, che rende possibile questo genere di operazioni”.
Cosimo Lucaselli