In un’intervista a Taranto Buonasera l’on.le Chiarelli molto duro nei confronti dei possibili alleati
“è come se questo centrodestra non fosse interessato alla vittoria.” Ha la forza di un manrovescio questa frase riportata in un’intervista rilasciata a Taranto Buonasera dal commissario regionale e vice presidente nazionale dell’ UDC, l’on.le Gianfranco Chiarelli.
Si stanno ripetendo probabilmente gli stessi errori del 2022, replicando le stesse liturgie, gli stessi schemi. Non che a sinistra le cose stiano meglio. Oggi abbiamo dato la notizia della scelta di Piero Bitetti come candidato del centro sinistra, riportando notizie tratte da un comunicato ufficiale di CON, salvo poi ricevere una correzione: in realtà quella di Bitetti rappresenta solo la sintesi tra PD e CON.
Bitetti in ogni caso appare essere ormai l’unica scelta per la coalizione; rispetto a Giorno e ancor più a Turco, è in grado di intercettare i voti dei moderati.
Non appare scontata a questo punto la presenza del partito di Cesa nel centro destra, come peraltro traspare chiaramente nella citata intervista di Chiarelli. E un eventuale sostegno a Bitetti, laddove confermata la sua candidatura, non sarebbe impossibile. Ma, si sa, la politica spesso si rappresenta come una partita a scacchi ( o a poker! ).
Il centro destra è oggettivamente in difficoltà, con posizioni non del tutto allineate. Fratelli d’Italia (tutta?) non intende accogliere chi ha in qualche modo condiviso responsabilità con Melucci; di diverso avviso la Lega, sorretta dal senatore leccese Marti, mentre in casa Forza Italia si consuma un confronto acceso tra De Palma e Di Cuia.
Res sic stantibus l’UDC, che può rappresentare l’ago della bilancia in queste elezioni, si smarca e chiede ai possibili alleati di cambiare registro e fare presto. E, detto in modo chiaro, mette sul tavolo una propria proposta. Chiarelli non fa nomi ma parla di “alto profilo”.