Eseguito con successo presso il “San Marco” di Grottaglie un delicato intervento chirurgico su un giovane paziente affetto da osteomielite.
Il successo dell’operazione è frutto di un’innovativa collaborazione poli-specialistica tra diverse competenze sanitarie, altamente specializzate: Giancarlo Donnola, referente della Rete Aziendale Ulcere Cutanee ASL Taranto, gli ortopedici Antonio San Martino e Domenico Speciale, il radiologo Antonio Saponaro, le biologhe Elisabetta Morelli e Modestina Collecchia, l’infettivologo Giovanni Buccoliero, la fisiatra Nunzia Amati.
Il caso chirurgico di successo rientra nel progetto di collaborazione formalizzata nel gennaio 2019 con la delibera sul Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) delle Ulcere Cutanee che mette in rete circa quaranta professionisti, che si sono offerti di eseguire prestazioni extra senza compenso, con l’obiettivo di velocizzare i percorsi necessari per la cura di queste patologie e per ridurre il più possibile le amputazioni, rischio frequente in questo tipo di patologia. Questo è il primo passo che porterà all’istituzione del primo centro in Puglia per la Prevenzione, Diagnosi e Cura dell’Osteomielite.
“Con grande orgoglio – afferma l’avv. Stefano Rossi, Direttore Generale di ASL Taranto – posso affermare che è il primo PDTA che riguarda un’intera ASL e integra il Territorio, i Medici di Base e gli Ospedali in una rete per la prevenzione e la terapia delle ulcere cutanee. La sede centrale della rete sarà a Grottaglie. Attività come il debridement chirurgico saranno effettuate anche presso il Moscati e a Massafra, dove sarà inaugurato un ambulatorio linfologico, come a Grottaglie. L’HUB, collocato al I piano della struttura, disporrà di una nuova sala attrezzata per prestazioni chirurgiche, quattro ambulatori medici, tra i quali uno per la terapia del dolore e uno per l’osteomielite, nonché una sala semi-operatoria. Attrezzature moderne e l’obiettivo di estendere la cura di tutti i pazienti affetti da questa patologia in modo omogeneo in tutto il territorio dell’ASL sono il primo passo di questo progetto che sarà presentato in Regione, per cercare di esportarlo in tutta la Puglia.” Nel progetto anche le dottoresse Maria Maddalena Quinto, Case Manager, e Cosima Farilla, responsabile del controllo di gestione, e il dottor Gregorio Frascella, responsabile dei percorsi di risk management.
Il Dottor Vito Gregorio Colacicco, Direttore Sanitario ASL Taranto, sottolinea inoltre l’importanza della rete aziendale come percorso esportabile anche nell’ambito di altre patologie, puntando sulla collaborazione tra medici di base, distretti e ospedali, basata su linguaggio e percorsi comuni. In ASL Taranto vi sono già spazi e strutture adeguate: l’Hub, in qualità di ambulatorio di II livello, e quattro ambulatori di I livello previsti presso i P.O. di Manduria e Martina Franca e i distretti di Taranto e Massafra. Per accedere agli ambulatori, attivi dal lunedì al venerdì, sarà sufficiente la prescrizione del medico di base o dello specialista o, in caso di urgenza, un’attivazione via mail della Rete Aziendale Ulcere Cutanee al Case Manager. Presto, inoltre, sarà presentata una Carta dei Servizi poi disponibile nei CUP, presso le Strutture Ospedaliere e Territoriali, i medici di base e le farmacie. “É un servizio – afferma Colacicco – che, grazie al lavoro di specialisti che hanno messo a disposizione gratuitamente la loro professionalità, si potenzia e fa fronte a un’esigenza “sottaciuta”. Il problema delle cure legate al decubito e alle ulcere coinvolge moltissime persone e da domani riusciremo a far fronte a questo in modo più organizzato e coordinato. Quanto ai costi poi, abbiamo speso davvero poco considerato che i professionisti coinvolti hanno offerto prestazioni aggiuntive senza richiedere compenso”.
“Ormai nessuno può pensare di lavorare da solo”, afferma il dott. Giancarlo Donnola, referente della Rete Aziendale Ulcere Cutanee, sottolineando l’importanza del rapporto tra ospedali e territorio per quanto riguarda la prevenzione e la cura. Nel caso specifico dell’intervento concluso con successo a Grottaglie, il giovane paziente affetto da osteomielite è stato preso in carico dall’equipe multi specialistica, che ne ha curato la fase di diagnosi, intervento e iter terapeutico successivo. Oltre all’intervento, fondamentali tutti gli step pre e post: il dottor De Marzo, che ha inviato il paziente presso la struttura, svolgendo azione di supporto nel processo decisionale e nella comunicazione dell’iter terapeutico con il paziente; la dott.ssa Rosa Tripaldi e la sua equipe, che effettueranno l’esame colturale sull’osso asportato; l’equipe infettivologica dell’Ospedale Nord che si occuperà di prescrivere la cura specifica per l’infezione. “L’osteomielite è causa di centinaia di amputazioni l’anno” – continua Donnola – “Siamo tutti fiduciosi nella possibilità di evitare l’amputazione del piede a questo giovane paziente al quale è stato amputato un dito. È importante essere consapevoli che in questi casi le possibilità di guarigione aumentano se la Rete viene attivata con tempestività.”
In un periodo in cui le risorse delle ASL sono sempre più scarse, è importante focalizzare gli interventi rendendoli disponibili per tutti tramite progetti simili che mettano in rete le competenze professionali, nell’ottica di migliorare l’assistenza a pazienti cronici.