riceviamo e pubblichiamo:
Questa sera a Massafra seduta monotematica del Consiglio comunale dedicata alle questioni inerenti il centro siderurgico di Taranto. Di seguito il contributo inviato dal consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio (Pd) che per altri impegni non ha potuto prendere parte ai lavori.
“Porgo i saluti al sindaco di Massafra, a tutto il Consiglio comunale, alle parti sociali, ai cittadini di questa Comunità. Mi scuso per l’assenza dovuta ad una serie di impegni che mi impediscono di partecipare a questa importante riunione monotematica della massima Assise cittadina dedicata alle annose e sempre più gravi problematiche che riguardano il centro siderurgico di Taranto.
Pochi giorni fa i giudici della Corte d’Assise di Taranto hanno depositato le motivazioni della sentenza di Ambiente Svenduto, un processo che al di là delle valutazioni di merito, è uno spartiacque: segna un prima e un dopo.
Dal 26 luglio del 2012 sono quasi trascorsi dieci anni. Da allora sono stati approvati decreti, stanziate risorse, previsti interventi di risanamento. Taranto ha acquisito centralità, ma i nodi sollevati dall’inchiesta sono rimasti irrisolti se ancora oggi discutiamo di risanamento ambientale, di piano industriale, di crisi dell’indotto, di cassa integrazione. Anzi, col tempo tutti questi problemi si sono aggravati.
La più grande acciaieria d’Europa per estensione e numero di occupati, sembra essere ostaggio di un partner privato come Arcelor Mittal per il quale l’ex Ilva appare una pedina da controllare sul più ampio scacchiere europeo ed internazionale. Le imprese dell’indotto, insieme a migliaia di lavoratori, sono state brutalmente messe alla porta. E’ necessario, a questo punto, ripensare la composizione societaria di Acciaierie d’Italia (partecipata dal socio pubblico Invitalia), la cui produzione è ridotta ai minimi storici, con circa 4000 unità in cassa integrazione.
Le criticità ambientali sono presenti in tutta la loro gravità, con il relativo carico di devastazione, di malattie, di costi sociali. In definitiva la comunità ionica oggi subisce la presenza del centro siderurgico la cui produzione è ritenuta di interesse nazionale. Penso, però, che la nostra Comunità non voglia più essere l’agnello sacrificale di un interesse nazionale che arricchisce altre aree del Paese. Se l’Italia vuole continuare ad essere un produttore di acciaio, non può farlo sulle spalle ed a spese di Taranto e della sua provincia.
Oggi esistono le tecnologie e le possibilità di produrre acciaio pulito. Vi porto un caso concreto. A Boden, in Svezia, la società H2 Green Steel sta costruendo la prima acciaieria al mondo a emissione zero i cui impianti saranno alimentati da energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e idrogeno. Secondo le previsioni gli impianti entreranno in esercizio nel 2025 con una produzione di 2,5 milioni di tonnellate per salire a 5 milioni entro il 2030. L’investimento complessivo è di 5 miliardi e l’intera operazione è finanziata dalle banche e dal mercato. Come si vede il cambiamento è possibile, se lo si vuole veramente.
Quindi il punto centrale su cui dobbiamo interrogarci è: cosa vuole fare il Governo? Tenere in piedi un colosso malandato o imboccare finalmente la strada dell’acciaio pulito? Noi tutti dobbiamo impegnarci su questa strada e penso che su questo tema le comunità locali, le parti sociali, tutti gli stakeholders, debbano ritrovare la centralità smarrita. La riunione odierna del Consiglio comunale di Massafra va in questa direzione. Dobbiamo svolgere un ruolo propositivo e partecipativo sul tema della siderurgia green, delle bonifiche, del pieno coinvolgimento del territorio e, se necessario, dobbiamo essere pronti ad una grande e unitaria mobilitazione della nostra Comunità”.
Bari, 05 dicembre 2022
Vincenzo Di Gregorio
Vicepresidente III Commissione Sanità
Consiglio regionale della Puglia