Firmata una mozione dai consiglieri della provincia jonica
I consiglieri regionali della provincia di Taranto hanno elaborato e sottoscritto una mozione, firmata poi da tutti i capigruppo, sulla vicenda dell’appalto ex Ilva. Il documento è stato discusso in Aula. Nel dibattito è intervenuto il consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio (PD). Di seguito i passaggi salienti del suo discorso.
“La decisione di Acciaierie d’Italia di liquidare 145 aziende dell’indotto ex Ilva, assunta secondo quanto riferiscono fonti giornalistiche in autonomia dal socio privato Arcelor Mittal, è l’ennesimo schiaffo tirato alla comunità tarantina che da anni subisce l’ingombrante presenza del centro siderurgico.
Mi sono fatto promotore di questo documento unitario perché ritengo che su questioni di tale gravità non possono esserci divisioni politiche, ma vada ricercata la massima condivisione in difesa del territorio ionico, dei lavoratori, dei cittadini, delle imprese locali. Ho trovato subito massima disponibilità e di questo ringrazio tutti i colleghi.
Sull’Ilva pensavamo di averle viste tutte ma, purtroppo, sbagliavamo. L’atto unilaterale dell’11 novembre, infatti, alza ancora di più l’asticella di rapporti divenuti insostenibili con la proprietà del siderurgico e in particolare con la componente privata. Mi associo all’invito del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci volto a chiedere al Governo una brusca inversione di rotta nei confronti di Arcelor Mittal.
Giovedì 17 novembre il presidente Emiliano ed i sindacati incontreranno a Roma il ministro Urso. Chiediamo in primo luogo il rientro delle 145 aziende estromesse nel sistema dell’indotto ex Ilva e la tutela di circa 2000 posti di lavoro.
Ma l’emergenza è più ampia: riguarda il futuro del centro siderurgico e i processi di ambientalizzazione e decarbonizzazione, da cui non si può prescindere per il rilancio produttivo dello stabilimento di Taranto. Un processo che va sostenuto con risorse