riceviamo e pubblichiamo:
Dieci anni persi con tante scelte sbagliate. È ora di chiudere la fase dell’approccio emergenziale.
Ancora un provvedimento ispirato all’emergenza per l’ex Ilva. Probabilmente l’unico possibile per un governo in carica da soli 70 giorni che eredita una situazione che si trascina da almeno 10 anni, ovvero dall’intervento della Magistratura tarantina.
Nel mentre sospendiamo il giudizio in attesa che il governo Meloni affronti in modo più diretto l’annosa questione, riteniamo irricevibili le polemiche da parte di chi è di fatto causa di quanto si è verificato in questi anni. A cominciare dagli innumerevoli decreti “salva Ilva”, per parlare poi della gestione affidata al gruppo Mittal. Scelta questa rivelatasi del tutto fallimentare e che va al più presto rivista.
Ci attendiamo ora un nuovo approccio che ponga fine alla fase dell’emergenza. Occorre un piano complessivo per Taranto che definisca una volta per tutte tempi precisi per la riconversione dell’acciaieria e individui le necessarie risorse.
Taranto ha bisogno di lavoro, ma non a tutti i costi; come ha ricordato in questi giorni Mons. Santoro «tutto l’acciaio del mondo non vale quanto la vita di un bambino».
Il presidente
Avv. Francesco D’ Errico
UNIONE CIVICA APS