Mobilitazione decisa dopo un’assemblea indetta dai Cobas
Come è noto, ieri pomeriggio si è tenuto in remoto il tavolo di crisi degli ex Taranto Isolaverde.
Erano molte le aspettative da parte dei lavoratori, nonchè della scrivente, della Regione e del Comune che, ognuno nel proprio ruolo, ha posto al Governo nella persona dell’On. Turco la continuità del progetto tout court a far data dal 25 febbraio, dandone ampie e giustificate motivazioni, che peraltro sono già note a questo organi di informazione.
Quali le richieste? L’ATTIVAZIONE URGENTE DEL TAVOLO ISTITUZIONALE in
ambito CIS per individuare IDONEE FORME DI FINANZIAMENTO per la prosecuzione delle attività del PROGETTO VERDE AMICO, offrendo la massima disponibilità a collaborare per l’attuazione della iniziativa.
Si premette che, come è noto, l’On. Turco è figura di assoluto rilievo all’interno dell’attuale Governo e che è stato delegato a gestire il CIS per gli investimenti sul nostro territorio per le bonifiche, l’ambientalizzazione, la rigenerazione urbana, lo sviluppo del territorio etc., ambiti nei quali il progetto Verde Amico si incastona perfettamente, dato che ha già funzionato in modo esemplare e che gode di lavoratori con esperienza e già formati.
La risposta è stata raggelante e del tutto ingiustificata ed ingiustificabile: l’On. Turco ha dichiarato che non ci sono risorse e che tanto meno il CIS può intervenire per la prosecuzione del progetto Verde Amico. Ma ha fatto anche di peggio dato che con una inaccettabile operazione di scaribarile, ha dichiarato che solo gli Enti locali possono dare prosecuzione a tale progetto!
Evidentemente l’On. Turco non sa o fa finta di non sapere (ma in entrambi i casi non c’è giustificazione che tenga) che il progetto pilota Verde Amico, primo in Italia, e la sua piena riuscita sono stati possibili non solo grazie ai sacrifici dei lavoratori, ma anche perché congiuntamente e nei propri ruoli hanno contribuito Governo, Regione, Comune e parti sociali attraverso un accordo di programma. Anzi va sottolineato che la Regione, oltre la formazione che ha come compito istituzionale, ha investito risorse pari a 700.000 euro dal proprio bilancio per
chiudere gli ultimi due mesi del progetto originario, e che il Comune oltre ad aver messo a disposizione la propria partecipata Infrataras, ha investito 1.700.000 euro per il pagamento dell’Iva.
Dunque la posizione dell’On. Turco ha lasciato basiti i presenti e nonostante le ripetute sollecitazioni venute dalla regione, dal comune, dalla scrivente che hanno risposto a tono alle affermazioni dell’Onorevole, egli è stato irremovibile e l’incontro è stato chiuso in fretta e furia senza alcun altro appuntamento, nonostante le insistenze in questa direzione.
Date queste premesse, la scrivente, con la schiettezza che la contraddistingue, afferma che l’On. Turco è inadeguato nei ruoli che oggi ha. Questo perché la sua funzione non è notarile nè burocratica, ma in quanto politico e con determinate responsabilità anche di tipo sociale non può defilarsi né lui né a nome del Governo, mentre la Regione ed il Comune hanno ribadito la propria disponibilità totale alla prosecuzione del progetto, col solo limite delle risorse: quindi
qualora la posizione dell’On. Turco non cambierà a stretto giro di posta la scrivente ne invoca le dimissioni e sostituzione.
Infine, ma certamente non per ultimo, qui si vuole ricordare la situazione dei lavoratori, che alla fine saranno i soli a pagare duramente le scelte dell’On. Turco, in quanto dal 25 febbraio diverranno comuni disoccupati senza alcuna prospettive e saranno ridotti alla miseria senza alcun reddito di qui alla manciata di mesi che gli restano di naspi. Dunque rispetto ai mega proclami di investimenti notevolissimi per questo territorio, si registra una sola cosa concreta:
140 famiglie sul lastrico (comprensivi dei 10 lavoratori che la Provincia, assente ingiustificata, da 4 anni ad oggi non ha mai stabilizzato)!
Ma sia chiaro a tutti che i lavoratori non ci stanno e dopo anni di sacrifici e di proficuo ed esemplare attività non si lasceranno certamente buttare per strada senza reagire ed infatti stamattina in una assemblea tenuta dalla scrivente, si è deciso che già da domani ci sarà presidio dalle ore 8,30 sotto la Prefettura a protestare ed altre iniziative sono in programma:
non si mollerà fino a quando sino a quando non sarà garantita la continuità e la stabilità lavorativa!
Per Cobas del Lavoro Privato/
Confederazione Cobas
(Salvatore Stasi)