Scoperti e mandati a casa: ma non si poteva andare al mare nelle località vicine? Si ma….
Si intensificano i controlli soprattutto nelle vicinanze di spiagge e luoghi di villeggiatura
Non possiamo certo affermare di avere le idee chiare su cosa sia effettivamente possibile fare durante la fase 2 e cosa invece sia ancora vietato. Tra DPCM, ordinanze regionali, ordinanze dei sindaci, è difficile orientarsi. Difficile comprendere anche con quali criteri vengano effettuati i controlli. Stando alla casistica presente sulla nuova autocertificazione si può uscire per “comprovate esigenze lavorative”, “assoluta urgenza”, “situazione di necessità”, “motivi di salute“.
Cosa si intenderà per assoluta urgenza o situazione di necessità ? peraltro urgenza e necessità possono anche identificarsi.
Ma ci sono anche altre situazioni non indicate nell’autocertificazione in modo specifico, come ad esempio andare dai famosi “congiunti”.
Secondo l’ultimo DPCM è consentito andare al mare per nuotare, per praticare surf e canoa, ma non si può prendere il sole sull’arenile o giocare sul bagnasciuga. Dunque, sì potranno raggiungere anche località di mare, ma solo se si intende svolgere attività sportive in acqua.
Sulla base di questa interpretazione oggi (9 maggio 2020) intorno alle 15,30 un gruppo di ragazzini che erano scesi a mare in zona Tramontone sono stati richiamati all’ordine e invitati a tornare a casa.
Non è successo la stessa cosa qualche mattina fa lungo il canale navigabile al passaggio della Cavour, quando si è creato un vero assembramento. Diciamo che i controlli sono a macchia di leopardo e che tutto in ogni caso è affidato al buon senso dei cittadini. Che non è generalizzato. Mentre come si vede nella foto c’è chi rispetta diligentemente le distanze stando in fila, purtroppo c’è anche chi non lo fa, mettendo a rischio la salute di tutti.
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